Un nido di polemiche a Castellanza. Ma per i dipendenti dell’asilo c’è la soluzione

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CASTELLANZA – Hanno annunciato battaglia, ma dopo l’incontro di questa mattina, giovedì 18 aprile, a Palazzo Brambilla, dipendenti dell’asilo Soldini e sindacati potrebbero seppellire l’ascia di guerra. Sul tavolo, infatti, l’amministrazione comunale ha messo una serie di soluzioni concrete a tutela del posto di lavoro dei dipendenti comunali in servizio al nido.

La proposta sul tavolo

Degli otto dipendenti del Soldini, quattro sono dipendenti pubblici. Ed è su questi che il sindaco Mirella Cerini, il funzionario di Palazzo Brambilla e i sindacati hanno ragionato durante l’incontro. I timori legati all’esternalizzazione del servizio a privati, infatti, sono tutti legittimi. Ma secondo quanto spiegato al termine della riunione dal primo cittadino dovrebbero anche essere stati fugati. «La prima cosa da dire è che fin dall’inizio abbiamo lavorato per tutelare i diritti dei dipendenti. E ora abbiamo fatto uno sforzo in più. Nel bando la durata della convenzione da sei passerà a nove anni. Questo consentirà alle due dipendenti che continueranno a lavorare al nido di poter arrivare ai termini della pensione senza sorprese. Anche perché verrà garantita la parità di stipendio, la continuità lavorativa e, questo a vantaggio delle famiglie, la prosecuzione senza interruzioni della didattica. Le altre due dipendenti, invece, lasceranno l’asilo ed entreranno nell’organico di Palazzo Brambilla».

Il sindaco conclude: «L’amministrazione con questa scelta dimostra senso di responsabilità e lungimiranza sul tema dell’infanzia. Esternalizzare, infatti, significa, visto i numeri inconfutabili, poter continuare a mantenere il servizio a vantaggio delle famiglie e migliorare didattica e offerta dei nido castellanzesi».

La polemica politica continua

Chi attacca è Paolo Colombo di Forza Italia: «L’autodifesa del sindaco Cerini sulla privatizzazione dell’asilo Nido Soldini sancisce definitivamente il fallimento della giunta di centrosinistra e del Partito Democratico castellanzese e rappresentano il sigillo dell’incapacità di gestione. Il solo passaggio alla gestione privata consentirà, a suo dire, di migliorare il servizio e fare il salto di qualità. Non dice nulla però sulle cause dell’insoddisfacente servizio (a suo dire) attuale. La riduzione delle iscrizioni era stata da noi già prevista lo scorso anno quando alle scuole materne sono state autorizzate le sezioni Primavera che consentono l’iscrizione dei bambini che in precedenza potevano sono accedere all’ultima classe dell’asilo nido. L’abbassamento dell’età di iscrizione alle Scuole materne fisiologicamente drena iscritti all’asilo nido, ma ciò era facilmente prevedibile».

E ancora: «Anche dal punto di vista economico la giunta Cerini non fa chiarezza.
Il gestore privato dovrà sobbarcarsi i costi attuali della gestione dato che il personale sarà mantenuto, dovrà pagare un affitto per la sede e le attrezzature, dovrà organizzare la cucina in loco. Ma in quali spazi?. Per non avere una gestione in passivo come quella comunale non sarà costretto ad aumentare le rette di iscrizione? La giunta Cerini ha promesso aiuti economici per tamponare il previsto passivo della nuova gestione privata. Per quanto tempo tali aiuti saranno assicurati? Se la società privata non riuscirà a raggiungere un risultato utile provvederà al licenziamento dei dipendenti. E’ evidente che ad oggi queste domande non hanno risposta. E’ evidente che nessuno iscriverà i bambini per il prossimo anno senza avere la certezza dei costi e della qualità del servizio ed i genitori cercheranno alternative tra le molte validissime del nostro territorio».

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