No Elcon contro l’ennesima proroga a Perstorp: «Presi in giro, manifesteremo»

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OLGIATE OLONA – Una doccia fredda, che ha spento gli entusiasmi accesi da sentenze e scadenze che sembravano aver messo Perstorp (ora di proprietà di Petronas) con le spalle al muro. Così è stata accolta dall’assemblea popolare No Elcon l’ultima conferenza dei servizi in Provincia di Varese sul polo chimico di Castellanza (nella foto), che ha concesso all’azienda un’altra deroga – l’ennesima – agli scarichi fuorilegge, in cambio dell’adeguamento alle norme europee. Il ritardo nel rispetto di queste norme comporterà multe salate dalla Ue al nostro Paese (nell’ordine di migliaia di euro al giorno) già dal 1° gennaio di quest’anno.

La nuova proroga allunga i tempi dell’adeguamento dell’impianto (dopo oltre 10 anni) di altri 8 mesi che però, con il meccanismo delle verifiche periodiche, si allungheranno a 12. «In realtà – precisa il portavoce dell’assemblea, Bruno Monhurel – questa proroga data da gennaio 2022 e arriva fino a marzo dell’anno prossimo. È una presa in giro, altro che basta proroghe».

Pressione sugli amministratori locali

Per l’azienda che nel polo del Basso Varesotto occupa 32 dipendenti, di cui la metà operai, e fattura 50 milioni di euro all’anno adeguarsi alle normative rappresenta un investimento molto costoso e anche complesso sotto il profilo tecnologico: solo in termini quantitativi, deve trattare 350.000 metri cubi all’anno di liquidi. Ma le indagini di Arpa sulle emissioni di Bod, Cod e solfati e la sentenza del Consiglio di Stato, massimo organo di giustizia amministrativa italiano, non le lasciano alternative: a gennaio di quest’anno è scaduta l’Aia, l’autorizzazione di impatto ambientale, e in base ai nuovi limiti sulle emissioni entrati in vigore in Europa alla stessa data è passata dal livello medio di pericolosità a quello alto.

I No Elcon, che da sempre puntano il dito contro i miasmi che fuoriescono dallo stabilimento e gli aldeidi prodotti, temono che le amministrazioni locali, che pure sembrano decise a chiudere la partita una volta per tutte, non lo facciano. Per questo invitano i cittadini di Castellanza, Olgiate Olona, Marnate e dintorni a partecipare alle prossime proteste e a firmare la petizione in sostegno della denuncia alla Corte Europea per bloccare i fondi Ue (quasi 100 milioni) che Perstorp ha ottenuto per investirli in suoi stabilimenti fuori dall’Italia.

Giovedì presidio a Castellanza

Giovedì mattina, 23 marzo, è annunciato un presidio dalle ore 9.00 alle 10.30 davanti alla Perstorp per fare pressione sugli amministratori locali in vista del tavolo tecnico in cui dovranno verificare con l’azienda l’attuazione delle procedure di adeguamento del sito produttivo. Monhurel si spinge oltre e parla di «situazione inaudita, una farsa, con i politici locali che fanno sempre il contrario di quello che dicono». L’invito è a portare, oltre a bandiere e striscioni, «tutto quello che può fare rumore», a partire dai clacson delle auto. La sera stessa al Circolo del Buon Gesù di Olgiate Olona è convocata dalle 21.00 alle 23.00 la riunione settimanale dell’assemblea. In attesa di portare la protesta “a casa” della Perstorp, in Svezia.

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