LEGNANO – Il locale si presenta come “Caffè & Brocante”, l’arredo è talmente grazioso e accogliente che classificarlo come bar sarebbe offensivo più che riduttivo. L’occhio corre sugli scaffali e dietro le ante delle credenze, alla scoperta dei tanti, ricercati oggetti vintage che rimandano Oltralpe, dalle case a graticcio dell’Alsazia ai profumi di Provenza. Nella 
vetrina del banco pasticceria, coloratissimi macaron costituiscono una tentazione irresistibile. E mentre ce li gustiamo, comodi sui morbidi cuscini delle sedie ai tavolini da piazzetta di paese, si rincorrono nell’aria parole dall’inconfondibile musicalità dell’idioma di Molière e Balzac. Quest’angolo di Francia è “La LuBe”, il locale che ha aperto oggi, sabato 1° maggio, in piazza del Popolo a Legnano. Una doppia sfida, ai tempi e al tempo, per una proposta nuova e unica nel suo genere da queste parti.
Se il buongiorno si vede dal mattino, la giornata si preannuncia radiosa per Cristina Bernasconi, visto l’affollarsi di clienti ai pochi posti resi accessibili dalle norme anti-Covid, quelli all’aperto sotto il portico ben al riparo dalla pioggia battente. «LuBe come Lucrezia e Beatrice, le mie figlie gemelle – spiega Cristina, legnanese doc, tra un aperitivo e una graziosa scatolina di biscotti – L’immobile è di famiglia e dopo tante vicissitudini, compreso qualche affitto non pagato, ho deciso di ridargli dignità. Io mi occupo di arredamenti d’interni e ho voluto ripartire aprendo un’attività diversa e offrendo al mercato legnanese una proposta valida e accurata». Perché di questi tempi non c’è solo chi chiude o non riapre, ma anche chi scommette su una nuova impresa.
Un angolo di Francia sotto casa
Il primo e, a quanto risulta, unico café brocante di Legnano e zona, nasce sul modello della scuola francese da due amanti – Cristina e il marito, Massimiliano Albini – dei mercatini d’Oltralpe, dove per anni sono andati alla ricerca di oggetti vintage da far rivivere e risplendere: gli stessi (fermacapelli, scatole di latta, giocattoli, centrotavola…) esposti e acquistabili, al pari di un cappuccino-e-brioche o una confezione di confetti. «Chi entra trova tanti oggetti decorativi e cose curiose con una storia alle spalle, abbinate a un’attenta gamma di prodotti di pasticceria, aperitivi, vini e altro». Quanto ai destinatari dell’originale offerta, Cristina non si pone limiti: «Alla mamma con i bambini che escono da scuola, alla nonna, ai ragazzi che cercano un ambiente conviviale… a tutti».
Nella sua avventura, l’affiancano persone esperte, che hanno sempre lavorato in questi ambienti, come Sergio, e debuttanti, come Lucrezia, ex studentessa del liceo classico e ora iscritta a Filosofia con tanta voglia di imparare un lavoro. Serviranno i clienti dal martedì al venerdì dalle 7.00 alle 20.00, il sabato dalle 8.00 alle 20.00, la domenica dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Ma alla LuBe si potrà anche trascorrere un pomeriggio conversando in francese e in inglese: la prima lingua è nelle corde di Cristina, l’altra delle figlie che vivono in Inghilterra e studiano a Londra; in loro assenza, sarà una docente di Busto Arsizio a tenere i tè in lingua. Complimenti per la fantasia, ma anche per il coraggio: al giorno d’oggi non è facile, a guardarsi intorno, intraprendere nuove attività. «Noi ci crediamo» taglia corto Cristina, e corre con un sorriso a servire l’ultimo cliente appena entrato.