Candiani: «Lega col PD per necessità. FdI in opposizione? Solo lamentele»

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LONATE POZZOLO Dalla Lega Nord alla Lega Salvini Premier. Ma anche il Nord come spazio geografico, politico ed economico che, secondo anche una parte di militanti leghisti, ha perso priorità nella crescita percentuale e su scala nazionale del Carroccio guidato da Salvini. Ma anche la nuova dimensione di governo con anche Partito Democratico e le frizioni con Fratelli d’Italia all’opposizione a Roma, ma alleati sul territorio in vista delle prossime amministrative. Insomma un viaggio dentro il mondo leghista con Stefano Candiani, senatore ma anche “esploratore” se si pensa al lavoro da commissario di partito portato avanti prima in Umbria e fino a qualche mese fa in Sicilia. Territori “inesplorati” per il Carroccio.

Dove va la Lega?

«Sempre avanti – dice Candiani – perché la Lega è sempre stata una forza di cambiamento. E con questa ambizione siamo entrati nel governo Draghi, una situazione molto particolare, ma con l’obiettivo di far compiere al Paese passi in avanti in un momento difficile come quello che tutti stiamo vivendo».

Avanti, da Bossi a Salvini. Ma con il Nord, inteso come spazio fisico, politico e socio economico che ha perso quota nell’azione politica degli ultimi tempi. Come sottolineano anche diversi leghisti. Ma rispetto al quale Candiani non concorda. «Oggi non ci rivolgiamo più a un elettorato territoriale. E non possiamo non misurarci con quella che è la realtà globale. Di fronte alla quale bisogna dare risposte da Paese forte. Detto questo però sottolineo quanto detto qualche giorno fa in Senato. Ovvero: è vero che se parte il Sud parte tutta l’Italia, ma se si ferma il Nord si ferma tutto il Paese».

Lega Pd al Governo. E Fratelli d’Italia?

Il governo con il Pd «non nasce da convinzioni politiche, bensì da una necessità. E da un senso di responsabilità che la Lega ha dimostrato. Per il futuro non vedo scenari comuni con il Partito Democratico. A meno che non cambino il loro modo di vedere le cose». E su Fratelli d’Italia: «Noi siamo andati al governo per fare le cose. Poi c’è chi ha scelto di stare all’opposizione, fa sentire la propria voce, ma ha non ha la possibilità di incidere».

Il tris di sindaci del centrodestra

«A Varese non c’è alcun Piano B in alternativa alla candidatura di Roberto Maroni». Candiani è categorico sulla Città Giardino: «Noi vogliamo vincere e vincere con Maroni. Quindi non c’è alcun Piano B». E sulla riconferma ormai scontata di Antonelli e i mal di pancia dei leghisti bustocchi Candiani fa appello al fatto che si è in coalizione e questo comporta anche passi indietro o di lato. Mentre su Gallarate, con l’annunciata discesa in campo di Gianluigi Paragone seppur non come candidato sindaco, ma in una lista concorrente all’attuale primo cittadino, Candiani regala una battuta e stronca l’ex leghista ed ex grillino: «Cassani è e sarà un sindaco senza alcun Paragone».

L’intervista integrale