Omicidio di Morazzone: indagini chiuse e perizia psichiatrica per Paitoni

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VARESELesioni e minacce all’ex moglie e al suocero: Davide Paitoni (nella foto) ammesso al rito abbreviato. Le parti civile estromesse dal procedimento. Intanto la procura di Varese ha chiuso le indagini per l’omicidio del piccolo Daniele, ucciso a Morazzone il primo gennaio di quest’anno. Per Paitoni, il padre del bambino, che lo ha assassinato sgozzandolo per punire la moglie che lo aveva lasciato, il difensore Stefano Bruno ha depositato una richiesta di perizia psichiatrica in relazione a quell’orrore.

Abbreviato per le lesioni alla moglie

Sono in tutto tre, a questo punto, i procedimenti che vedono il 40enne arrestato lo scorso 2 gennaio dopo l’omicidio del figlio e il tentato omicidio dell’ex compagna Silvia Gaggini mentre tentava la fuga in Svizzera. Quello che oggi, martedì 5 luglio, lo ha visto davanti ai giudici del tribunale di Varese con l’accusa di minacce e lesioni nei confronti dell’ex moglie e del suocero. Si tratta di una denuncia antecedente all’orrore di Morazzone che ha visto il 40enne contro denunciare l’ex. Oggi compagna e suocero si sono costituiti parte civile. L’avvocato Bruno ha invece chiesto l’ammissione al rito abbreviato. Richiesta che le parti civili non hanno accettato. Di qui la decisione del giudice di estrometterle dal procedimento. Per una eventuale richiesta risarcitoria si procederà in sede civile. Il processo penale è stato aggiornato al prossimo 8 novembre.

L’aggressione al collega di Azzate

Settimana prossima, il 13 luglio, sarà invece discusso davanti al Gup di Varese il processo per l’accoltellamento di un collega avvenuto ad Azzate nel novembre 2021 per il quale Paitoni è accusato di tentato omicidio. Il 40enne era stato arrestato e messo ai domiciliari. E ai domiciliari si trovava ancora quando assassinò il figlio.

Indagini chiuse per l’atroce delitto

Infine l’orrore di Morazzone. La procura di Varese ha chiuso le indagini, l’avviso è stato notificato oggi al difensore, e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio. Il processo sarà celebrato obbligatoriamente davanti a una Corte d’Assise. L’avvocato Bruno nei giorni scorsi ha depositato una richiesta di perizia psichiatrica in relazione ai fatti di Morazzone. Il difensore non ha chiesto immediatamente il provvedimento preferendo valutare la situazione. Bruno, sin dal momento dell’arresto, non è riuscito a comunicare con il proprio assistito incapace di affrontare l’accaduto. Il difensore ha quindi fatto valutare la situazione a una psicologa forense per tentare di rimuovere il blocco del 40enne. La decisione di procedere con la richiesta di perizia scaturisce dalla relazione della professionista.