Arresto sindaco di Opera, due indagati anche a Busto e Lonate Pozzolo

BUSTO ARSIZIO – Compaiono anche i nomi di Rosario e Cono Bonina, padre e figlio, il primo imprenditore lonatese il secondo residente a Busto Arsizio, tra gli indagati nell’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti della Dda di Milano, Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e dai sostituti Silvia Bonardi e Stefano Civardi, e condotta dal nucleo investigativo di Milano, che all’alba di oggi, giovedì 8 aprile ha portato all’arresto del sindaco di Opera, Antonino Nucera, di Rosaria Gaeta, responsabile dell’ufficio tecnico comunale e compagna del sindaco, e di tre imprenditori edili. Tra questi anche il lonatese Rosario Bonina (ai domiciliari) amministratore di fatto dell’impresa Veria srl. La ditta risulta formalmente in capo al figlio Cono a sua volta indagato.

Appalti pilotati, casa ristrutturata

E se Nucera è stato travolto dall’accusa di aver rubato, durante la prima ondata pandemica, oltre 2mila mascherine destinate in parte alle Rsa e in parte alla farmacia comunale, Bonina padre e figlio rientrano nel filo d’inchiesta che vede sindaco e compagna, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, veicolare appalti con estrema “disinvoltura” sulle aziende degli amici in cambio della ristrutturazione dell’appartamento di Nucera-Gaeta (ma intestato soltanto a quest’ultima) a San Donato Milanese.

Interventi nelle scuole

Per quanto riguarda la Veria srl si parla «Dell’assegnazione diretta, al di fuori delle procedure di pubblica evidenza legalmente ammesse – si legge nell’ordinanza eseguita nella mattinata di oggi – Di un appalto per l’adeguamento di alcuni istituti scolastici alla normativa di sicurezza dettata dall’emergenza pandemica». In cambio la Veria e la Marino Costruzioni (altra impresa coinvolta i cui titolari Giovanni Marino e Giuseppe Corona sono a loro volta ai domiciliari) avrebbero interamente sostenuto i costi di ristrutturazione dell’appartamento della coppia.

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