Ordinaria follia all’anagrafe di Busto: donna in escandescenze, arriva la Polizia

BUSTO ARSIZIO – Una mattinata di “ordinaria follia” all’Anagrafe del comune di Busto Arsizio in via Fratelli d’Italia: poco dopo le 8.30 una donna, italiana di 47 anni, si è presentata allo sportello con la pretesa di iscrivere all’anagrafe il suo compagno e convivente marocchino che però ancora non abita a Busto, in attesa dell’assegnazione di un alloggio Aler. Il diniego delle addette ai servizi demografici la ha fatta letteralmente uscire di testa: ha iniziato a inveire contro le dipendenti, continuando in modo plateale anche all’arrivo della pattuglia della Polizia di Stato. Alla fine è stata portata in ospedale per accertamenti psichiatrici. Rischia una denuncia per interruzione di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale. E non è la prima volta che il “front office” per antonomasia di palazzo Gilardoni finisce nel mirino.

L’episodio

Un lunedì di mattina da incubo per l’ufficio anagrafe di via Fratelli d’Italia. A dare in escandescenze, rendendo impossibile il lavoro del personale comunale, è stata una donna di 47 anni, italiana, tossicodipendente storica e conclamata, con una sfilza di precedenti alle spalle e con seri problemi psichiatrici acclarati tanto da aver chiuso gli ultimi procedimenti penali con “non luogo a procedere” per incapacità di intendere e di volere e da aver trascorso periodi di detenzione negli ex ospedali psichiatrici giudiziari. Si è presentata di buon mattino, attorno alle 8.30, allo sportello di via Fratelli d’Italia accampando una richiesta che non poteva in alcun modo essere accolta, l’iscrizione all’anagrafe di Busto del suo compagno e convivente marocchino, insieme al quale ha fatto richiesta di un alloggio Aler, ma che ancora non vive a Busto. Presupposto minimo e indispensabile per ottenere la residenza in città.

L’esplosione di follia

Di fronte al diniego del personale dello sportello dei servizi demografici, la donna ha ricorso a toni minacciosi per far valere le sue pretese per poi dare in escandescenze, riempiendo di insulti irriferibili le addette dell’anagrafe e colpendo a “cartellate” – letteralmente, con la cartellina di cartone che portava con sé per tenere i documenti – il funzionario intervenuto (senza ferito) per cercare di placarne l’ira. All’arrivo della pattuglia della Polizia di Stato, la donna non ha smesso di inveire e di urlare in modo plateale di fronte all’ingresso dell’ufficio di palazzo Gilardoni, nonostante gli agenti del commissariato provassero a farla ragionare. Sul posto sono arrivate anche due pattuglie della Polizia locale. Alla fine la donna è stata portata in ospedale per una valutazione psichiatrica sulle sue condizioni. Probabilmente verrà denunciata per interruzione di pubblico servizio e oltraggio.

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