ORIGGIO – L’autorità giudiziaria bustocca non ha dubbi: il giovane 29enne di Lentate sul Seveso trovato impiccato nei capannoni di un’azienda di Origgio si è suicidato. I genitori, comprensibilmente, hanno richiesto che sul corpo del figlio fosse eseguita l’autopsia.
I filmati della videosorveglianza
Ieri, lunedì 11 gennaio, l’esame è stato eseguito su disposizione del sostituto procuratore di Busto Susanna Molteni. L’esito non ha lasciato dubbi che si sia trattato di un gesto volontario. L’autorità giudiziaria ha inoltre acquisito i filmati del sistema di videosorveglianza dell’azienda origgese. I video mostrano il giovane che, da solo, entra nel capannone nella notte tra il 3 e il 4 gennaio. E lì resta, sempre solo visto che le registrazioni non mostrano il passaggi di altre persone, sino all mattino quando il cadavere è stato trovato.
Il lungo inseguimento
Stando a quanto ricostruito il 29enne alla guida di una Bmw sarebbe stato intercettato da una prima pattuglia dei carabinieri a Cantù, dalla quale e’ inspiegabilmente fuggito senza fermarsi all’alt, facendo una brusca manovra, riuscendo a seminarla. Poco piu’ tardi sarebbe stato intercettato e inseguito da altre due diverse pattuglie tra Cesano Maderno, Seregno e Desio, per poi arrivare sino alla provincia di Varese, dove ha abbandonato l’auto per fuggire a piedi tra la boscaglia. Durante l’inseguimento secondo la testimonianza del padre agli inquirenti, avrebbe telefonato a casa affermando di essere inseguito e in pericolo, per poi condividere la propria posizione tramite whatsapp una volta arrivato ad Origgio. Sempre durante quella telefonata il genitore ha affermato di aver udito degli spari. Il fascicolo, modello 45, e’ attualmente contro ignoti. Il referto autoptico anticipato dal medico legale non lascerebbe però dubbi sul gesto volontario escludendo il coinvolgimento di terzi (ipotesi rafforzata dalle immagini video).