LEGNANO – Ha rischiato di scomparire la specializzazione di chirurgia della mano, fiore all’occhiello della sanità legnanese. Il reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale cittadino doveva infatti essere chiuso, per confluire in quello di Chirurgia generale. La riorganizzazione dei reparti avrebbe fatto seguito al pensionamento del primario del reparto di Chirurgia plastica, Elisabetta Saporiti. Lo riporta il quotidiano “la Prealpina” in edicola oggi, giovedì 13 febbraio. Secondo il giornale, la direzione sanitaria dell’ASST Ovest Milanese stava per procedere in questo senso, ma i sindacati ospedalieri l’hanno convinta a fare retromarcia dopo aver incontrato il direttore generale, Fulvio Odinolfi.
Una eccellenza sanitaria fondata dal professore Morelli
Il reparto di eccellenza della Chirurgia plastica, fondato nel 1964 dal professore Ezio Morelli, richiama da allora numerosi pazienti da tutta Italia per interventi complessi e avanzati che non sono disponibili in altri ospedali della Penisola. Quando fu fondato il reparto, Morelli e la sua équipe si distinsero per la capacità di riattaccare con successo arti amputati in via accidentale, come mani e piedi, facendo scuola in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera, Morelli eseguì più di 30.000 interventi con una tecnica ripresa da numerosi allievi.
Accessi al pronto soccorso più che raddoppiati
Sempre nell’edizione di oggi, “la Prealpina” riporta di alcune difficoltà che sta incontrando il nosocomio di Legnano, a cominciare dal picco di affluenza al Pronto soccorso. Complici l’influenza stagionale e i timori per il Coronavirus cinese, all’inizio di questa settimana gli accessi sono più che raddoppiati rispetto a un anno fa, arrivando a quota 470 in un giorno a fronte di una media giornaliera di 200. Ancora lunghe, infine, le attese allo sportello di via Canazza per la scelta o la revoca del medico di base, con code fino a 150 persone.