Ospedale unico, Pci Gallarate: «Soltanto noi da sempre contrari»

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GALLARATE – L’emergenza sanitaria da Covid 19 ha messo in luce tutte le falle del sistema sanitario italiano, con conseguenze, anche drammatiche, per operatori e pazienti. «Effetti nefasti che si vedono anche nel territorio di Gallarate e Busto Arsizio, derivati da una scelta sbagliata: l’ospedale unico». Con queste parole il segretario del Partito comunista di Gallarate, Osvaldo Bossi accusa le forze politiche cittadini, sia quelle di destra che di sinistra, di incoerenza nei confronti del progetto.

Anche il centrosinistra era d’accordo

Quando nel 2016 iniziò a profilarsi all’orizzonte l’idea dell’ospedale unico, sembrava che tutte le fazioni politiche, dal centro destra al centro sinistra, fossero d’accordo sulla realizzazione della struttura comune tra Gallarate e Busto Arsizio. A fare eccezione era però Gallarate Sinistra, che, comprendendo Pci e Prc, aveva denunciato la  pericolosità di smantellare due ospedali così ben collocati e facilmente raggiungibili, per costruirne uno con caratteristiche moderne, ma con meno posti letto.

E con conseguenze negative anche per i lavoratori e gli utenti. «Questo progetto cominciò con lo smantellamento di interi reparti, considerati “d’eccellenza”, sia da Gallarate che da Busto, mettendo in difficoltà operatori e pazienti», dice il referente del Pci Gallarate, Osvaldo Bossi. A Gallarate, infatti, venero chiusi il reparto di urologia e otorino, «mentre l’oculistica, altra eccellenza, era già stata smantellata in precedenza, seguendo quello che appare, soprattutto a posteriori, un interesse meramente economico, più che pragmatico e funzionale alla copertura sanitaria del territorio».

L’ospedale unico distrugge la sanità pubblica

Il Pci ha quindi spinto per un potenziamento e miglioramento delle strutture già esistenti, piuttosto che la creazione di un nuovo polo, nel quale investire ingenti somme di denaro pubblico. Soprattutto perché la conseguenza è stato uno «schizofrenico balletto delle strutture. Con personale spostato come se fosse un pacco postale e pazienti costretti a recarsi da un ambulatorio all’altro. Il risultato? In molti sono ricorsi alla sanità privata», continua Bossi.

Che vede proprio nella privatizzazione delle cure mediche uno dei rischi più grandi del progetto dell’ospedale unico. Oltre chiaramente alla drastica riduzione dei posti letto, che è diventata più preoccupante che mai in questo periodo di pandemia da coronavirus». Che il Pci di Gallarate sostiene si sarebbe potuta affrontare in maniera più efficiente se le strutture avessero avuto dei mezzi adeguati.

«Sicuramente avremmo potuto ridurre i disagi per gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri e, non ultimi, i cittadini. L’epidemia ha quindi ha fatto emergere le contraddizioni e le scelte scellerate fatte da più di trent’anni di malgoverno regionale», attaccano. Rivolgendosi poi alla classe politica locale.

L’incoerenza del centro sinistra

«Se il sindaco Andrea Cassani nell’agosto 2017 appoggiava questo progetto sottolineando la necessità di avere una struttura all’avanguardia in questa parte del Varesotto, le opposizioni di “centrosinistra” non sono da meno». Con questa frecciatina Bossi se la prende anche con gli sfidanti del centrodestra che «prima erano per l’ospedale unico, adesso vista la mal parata sono contrari. Sono proprio senza vergogna».

Un’accusa di incoerenza, dalla quale i comunisti gallaratesi vogliono prendere le distanze, evidenziando il loro atteggiamento da sempre contrario alla struttura ospedaliera unica. «Ci siamo sempre opposti a questa logica che si basa solo sul profitto, smantellando il pubblico per favorire il privato. Il nostro impegno è quello di riconquistare il diritto alla salute», conclude Bossi.

Ospedale unico fermo. Ma a Busto e Gallarate si continua a tagliare

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