BUSTO ARSIZIO – Al Cinema Fratello Sole di Busto si è aperta ieri, giovedì 16 settembre, la diciannovesima edizione del BA Film Festival con il sold out di “Selfiemania” di Elisabetta Pellini, film che mostra come l’uso – e l’abuso – di smartphone e social stiano cambiando la società, e in tempi diversi: «Succedono sempre più incidenti per questa voglia di comunicare che, secondo me, è diventata l’ottavo vizio capitale», ha spiegato l’attrice e regista. «Contiene un po’ tutti gli altri, se ci si pensa».
Commedia sociale dai risvolti drammatici
«La mania dei selfie sta cambiando la nostra vita», ha raccontato Pellini. «Secondo alcuni studi compiuti negli Stati Uniti scattarne compulsivamente è sintomo di una mancanza di autostima; senza dimenticare che gli smartphone hanno un grandangolo, quindi nelle foto appariamo un po’ strani e siamo sempre più indotti a modificare i nostri tratti. L’idea di questo film a episodi è nata proprio quando sono venuta sapere che gli incidenti per i selfie avevano causato più morti degli squali».
Per l’attrice Bianca Nappi, che insieme a Pellini e al produttore Claudio Bucci ha dialogato con i direttori artistici del Baff Paola Poli e Steve Della Casa, si tratta di «una commedia sociale: ha rappresentato un fenomeno che dall’esterno può sembrare comico ma nasconde risvolti drammatici».
Ritrarre l’Italia in modo diverso
Oltre a Nappi e a Milena Vukotic tra i protagonisti del quarto episodio “L’amore nonostante tutto” c’è l’attore Andrea Roncato, intervenuto in videocollegamento: «Ho avuto a che fare con due attrici meravigliose. Ringrazio Elisabetta Pellini per avermi diretto magistralmente».
Come ha rivelato la regista, «le scene, girate in un piccolo paesino del Sud, sono state molto complicate e con la presenza di molte comparse. Il film è tutto in movimento, ho voluto imprimergli dinamicità con l’uso della steadycam e anche la presenza di un lungo piano sequenza all’interno del casale. Ho scelto come location Santo Stefano di Camastra, in Sicilia per cercare anche di ritrarre l’Italia in modo diverso, mettendone in luce generosità, bellezza e cultura».
Un patrimonio immateriale
Ad aprire la serata è stato Alessandro Munari, presidente di BA Film Factory: dopo il benvenuto al pubblico, in cui erano presenti il presidente onorario Gabriele Tosi, l’attrice Sarah Maestri e l’ex sindaco Gigi Farioli, ha portato i saluti e il plauso di Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, a primo cittadino e assessori.
«Sono passati diciannove anni da quando è iniziata a questa meravigliosa avventura: sono tantissimi, vi ringrazio per ciò che fate», ha dichiarato il sindaco Emanuele Antonelli. «Sebbene in forma ridotta, ho voluto che, così come nel 2020, si tenesse ancora una volta un evento ormai conosciuto in Italia, e che ha fatto conoscere la nostra città nel mondo. Nel 2022 gli anni saranno venti: ci sarà un grande festival, lo merita Busto Arsizio e lo merita la cultura».
Come ha ricordato la vicesindaco Manuela Maffioli, «oggi si rinnova un grande patto d’amore: tra il Baff e la città, e tra la città e il cinema. E prosegue tutto l’anno, come hanno dimostrato quest’estate le proiezioni all’aperto a Villa Calcaterra, che hanno sempre registrato il tutto esaurito». La cultura merita sempre più investimenti: «È un fattore di sviluppo economico e attrattività. Ed è fatta di un vero e proprio patrimonio immateriale, persone che si formano e sviluppano professionalità, come l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni. Le amministrazioni che lo devono gestire si avvicendano, ma questo patrimonio resta».
