Palazzetto, stadio e velodromo: Pelligra l’australiano cambierà il volto di Varese

VARESE – Il palazzetto, lo stadio e un terzo impianto, un velodromo che sappia essere versatile. Così Ross Pelligra (al centro nella foto sotto), nuovo uomo forte, (insieme a Luis Scola) della Pallacanestro Varese, ha deciso di investire alle pendici del Sacro Monte per cambiare volto a quella zona di città. E se nel progetto sportivo basket le cifre che sono girate nei giorni scorsi sono nell’ordine di 5 milioni per il prossimo quinquennio, per quanto riguarda gli investimenti sugli impianti (palazzetto, stadio e velodromo) del gruppo australiano si parla di un centinaio di milioni di euro.

L’uomo venuto dal Nuovo mondo

Diciamolo subito, Ross Pelligra, sangue australiano nelle vene e dna catanese, è uomo di basket. In Australia il gruppo che porta il nome della sua famiglia è proprietario di una squadra di pallacanestro. Ma a Varese è arrivato per i canestri («Mi è bastato guardare Totò Bulgheroni – nella foto sotto – negli occhi per capire l’amore di Varese per questo sport», ha detto), ma non solo. E lì, a partire dal parquet che ha regalato gioie leggendarie e con la via Sacra poco più sopra che silenziosa ed eterna osserva ciò che si muove in città, vuole investire.

L’Australia è lontana, dall’altra parte del mondo. Forse per questo non la si conosce molto bene a queste latitudini. Ma a mettere sul tavolo la garanzia che Ross Pelligra è l’uomo giusto per Varese, oggi (venerdì 24 giugno), a Palazzo Estense, ci sono il governatore dello Stato di Vittoria (quello che conta più italo australiani), il responsabile della Camera di commercio italiana in Australia, John Caniglia e i “nostrani” Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico; Giacomo Cosentino consigliere regionale in rappresentanza del governatore Fontana; il sindaco Davide Galimberti e tutto il mondo economico del Varesotto da Camera di Commercio con il presidente Fabio Lunghi a Univa con il numero uno Roberto Grassi (foto sotto a destra). Al tavolo dei relatori non potevano certo mancare Luis Scola, per una volta nelle vesti di playmaker e il presidente della Pallacanestro Marco Vittorelli. Tra il pubblico a Salone Estense c’erano Umberto Gandini presidente della Lega Basket; il vicesindaco Ivana Perusin; l’assessore allo Sport Stefano Malerba; l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati; il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti; i consiglieri comunali Luca Battistella (PD) e Barba Bison (Lega), Renzo Oldani, presidente della Binda. Assenti Attilio Fontana (il governatore era atteso con un collegamento streaming, ma alla fine ha delegato Cosentino) e Rosario Rasizza, il main sponsor della Pallacanestro.

Niente rendering, ma l’inizio di una “rivoluzione”

Nella conferenza stampa di oggi si è concretizzato un lavoro iniziato due anni fa. E che ad un certo punto avrebbe potuto prendere la strada che porta a Brescia. Pelligra, infatti, guardava più alla Leonessa d’Italia che alla Città Giardino. Ma granellino dopo granellino alla fine il piatto più pesante è stato quello biancorosso. Qui c’è un pezzo di storia della pallacanestro italiana e una città che vive e ha fame di basket, c’è anche Toto Bulgheroni, un consorzio di imprese che ha salvato la società e soprattutto Luis Scola. Non solo: gli australiani hanno già messo radici, a Gavirate, con l’hub. E tutto questo, con (non è un dettaglio) l’opportunità di investire sugli impianti, ha condizionato la scelta degli investitori australiani.

«Non presentiamo rendering, o progetti già in corso – ha dichiarato il sindaco Davide Galimberti – Qua presentiamo un metodo. È tutto è iniziato qui a Palazzo Estense, due anni fa, durante un incontro con l’ambasciata australiana. Avevamo capito che c’erano investitori interessati al nostro territorio. Il Covid ha fermato tutto, ma Comune Regione e Ministro hanno lavorato insieme. E in questo progetto non c’è solo il basket ma anche realtà sportive. E gli investimenti sugli impianti sportivi saranno propedeutici alla rigenerazione e riqualificazione dell’intero comparto di città interessata».

Ritrovare l’orgoglio

Il tavolo con Giorgetti (Lega), Regione, Galimberti (e il mondo dell’impresa tutto) assomiglia a una fotografia (in loco) del governo Draghi: forze differenti in sinergia per progetti condivisi. Ma di fronte al paragone il ministro Giorgetti si leva dall’imbarazzo con una dichiarazione che assomiglia a un “dribbling secco e fuga in fascia” per servire l’assist.

E infatti: «Quando Varese ha bisogno Giorgetti c’è. Non guardo mai il colore politico di chi amministra la città», dice il ministro laghèe. Che poi aggiunge: «Lo sport può diventare motore di sviluppo economico. Ma serve un salto di qualità. Spero che Varese sappia promuovere gli investimenti qui prospettati. Investimenti importanti per il territorio, ma che ahimè, vengono da fuori. Oggi è quasi impossibile trovare capitali italiani per progetti di questo respiro. Il mio auspicio è che questo funga da stimolo, soprattutto per Varese e la nostra provincia, terra che rispetto ad altre realtà italiane è meno frizzante. Dobbiamo ritrovare l’orgoglio e la forza che ci ha fatto diventare grandi».

Le interviste a Ross Pelligra e Giorgetti

Varese osservata speciale dalla Lega calcio

Rispetto all’intero scenario prospettato è un po’ passato in secondo piano. Ma non bisogna dimenticare quanto detto da Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro. Che ha investito Varese tra le città sotto osservazione per progetti di ampio respiro che hanno come volano di sviluppo gli impianti sportivi e lo stadio. «Osserviamo con grande attenzione quando sta nascendo a Varese. Oggi la città ha una squadra tra i dilettanti, ma spero presto di vederla presto in Lega Pro per dare continuità a quanto so essere nelle intenzioni delle istituzioni, del mondo economico e degli investitori».