Palio antistorico? Occorre meno seriosità, si tratta di una gioiosa festa popolare

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LEGNANO – L’architetto Ottavio Olgiati, persona di notevole cultura e di raffinata intelligenza, ha rilevato che la nuova scenografia del Palio (nella foto) presenta incongruenze perché presenta prospetti gotici del Trecento e un portale del Cinquecento posteriori all’epoca della battaglia di Legnano.

Poco male, perché nulla del Palio è verosimile. A partire dalle contrade, dalle loro cariche e dalla sfarzosità dei costumi. Avevo anche rilevato che avevano fatto sfilare un personaggio con un paio di rudimentali occhiali che risalgono quantomeno al secolo successivo. Qualcuno si è indignato e offeso per questa osservazione che ha subito contestato come se avessi pronunciato una bestemmia. Avevo violato un tabù.

Ciò nonostante, a mio avviso gli anacronismi del Palio non mi pare che costituiscano un problema. Anzi, potrebbero essere tranquillamente dichiarati e addirittura valorizzati senza sminuire l’immagine della manifestazione. Stona solamente la sua eccessiva seriosità. Occorre un po’ di sana leggerezza e sarebbe opportuno accentuarne il carattere di gioiosa festa popolare.

La “storicità” del Palio comunque sussiste e merita di essere rilevata con riferimento non al Medioevo ma al Novecento e all’elaborazione dei suoi presupposti ideali e culturali che risalgono all’Ottocento che avevano condotto alla riscoperta della battaglia e alla sua esaltazione giunta sino all’opera di Giuseppe Verdi e al richiamo nell’inno nazionale. Volendo collegare al Palio una seria attività culturale, si dovrebbe fare riferimento non al Medioevo ma alla storia moderna.

Franco Brumana

Consigliere comunale Movimento dei Cittadini

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