A Varese apre la nuova via Del Cairo, spazio d’arte a cielo aperto

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VARESE – È stato con il taglio del nastro per mano del piccolo Francesco, residente nel quartiere, che oggi, domenica 5 settembre, via del Cairo ha mostrato il suo nuovo volto dopo l’opera di riqualificazione a cui è stata sottoposta. L’apertura ai cittadini di Varese è avvenuta contestualmente a quella della Fondazione di Marcello Morandini: l’artista ha impreziosito il cammino esterno con una sua opera, alla quale si aggiungeranno ulteriori installazioni. L’ampio pubblico accorso all’inaugurazione, che ha visto l’intervento del sindaco Davide Galimberti, dell’assessore Andrea Civati e dell’architetto Corrado Tagliabue, si è poi soffermato in fila nella ztl in attesa di visitare lo spazio espositivo.

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Una città a misura d’uomo

«Le strade sono sempre portate ad alimentare dibattito e l’accessibilità degli spazi è una conquista che dobbiamo ancora completare. Solo negli ultimi quindici-venti anni sono state considerate le idee di una città a misura d’uomo e di una sua fruizione lenta: è in questa direzione che deve andare un’amministrazione comunale». Fino al Settecento – ha spiegato Tagliabue – le vie non erano luoghi concepiti per passeggiare, funzione affidata a parchi e giardini. Si è avuto un cambio della prospettiva solo a partire dal 1860, con la realizzazione dei grandi viali di Parigi.
La nuova via Del Cairo è nato dal dialogo instaurato tra Morandini, Galimberti e Civati riguardo al futuro della Fondazione. In particolare l’intervento sui 145 metri quadrati della sede stradale ha visto l’eliminazione dei marciapiedi e di venticinque parcheggi, sostituiti da una trama con matrice a ripetizione; il nome che richiama il pittore seicentesco, la presenza dello scultore, architetto e designer di origini mantovane nonché l’arrivo di altre installazioni insieme a quelle di Grazia Varisco e HD Schrader concorrono a delineare per il nuovo spazio una vocazione a via dell’arte.

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«Un modello di come sarà la città tra qualche anno»

«La strada è in grado di creare un effetto tridimensionale, frutto dello studio che da cinquant’anni sto conducendo sulla forme geometrica in tutti i suoi componenti, e nelle sue problematiche», ha spiegato Morandini. «La geometria investe ogni aspetto della realtà che viviamo e la rappresento attraverso il bianco e il nero del mio design. Ora via Del Cairo è stata finalmente restituita alla collettività, spero che sia un luogo di rinascita dalle nostre comuni difficoltà».
«Oggi si può vedere un modello di come sarà la città tra qualche anno», ha dichiarato Galimberti. «Fin dal nostro insediamento la volontà è stata di estendere le aree pedonali per rendere più vivibile il centro storico, creando parcheggi di interscambio per consentire una corretta viabilità. Altri esempi sono gli interventi in piazza Biroldi o nella zona delle stazioni. La riqualificazione di Varese mira alla creazione di grandi spazi aperti fruibili e, grazie a Morandini, questo è anche un luogo di cultura e di crescita internazionale».
Dopo l’emergenza si è reso necessario ripensare l’idea di città e di comunità: come ha aggiunto Civati, «abbiamo pensato che questo fosse un buon investimento da fare, consentendo così alle persone di stare insieme in uno spazio aperto e riappropriarsi anche della cultura: è un servizio pubblico. In questa sinergia con l’arte si ricostruisce quindi la nostra visione di Varese e il fatto che la via sia inaugurata dal piccolo Francesco, che vive qui, è un segnale del futuro che vogliamo dare a questa città».

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