Si chiudono le Paralimpiadi, sventola la bandiera italiana

Paralimpiadi Tokyo cerimonia chiusura

TOKYO – Con la cerimonia di chiusura, termina un’edizione straordinaria delle Paralimpiadi. Sventola su Tokyo la bandiera italiana. Gli azzurri chiudono al 9° posto del medagliere paralimpico, con 69 podi conquistati (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi). Domina la classifica la Cina, seguita da Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia. In casa tricolore a fare la parte del leone c’è il nuoto (con gli atleti della Polha Varese in grandissima evidenza), ma tutti gli atleti di tutte le discipline hanno fatto emozionare gli italiani collegati da casa. Ultimo, incredibile, episodio è stato ieri, sabato, la finale dei 100 metri (categoria 163) con un podio tutto made in Italy: Ambra Sabatini d’oro, Martina Caironi d’argento e Monica Contraffatto di bronzo. “E’ stato fantastico, vincere è bellissimo: ma un podio a tre è incredibile. Ci chiamiamo le fantastiche tre” esulta Ambra Sabatini. Emoziona la dedica di Monica Contraffatto, ex bersagliere che ha perso una gamba in combattimento in Afghanistan. “Questa medaglia la voglio dedicare proprio all’Afghanistan. Un Paese che mi ha tolto qualcosa ma che mi ha dato molto di più”.

L’esultanza di Luca Pancalli (presidente del Comitato Italiano Paralimpico)

Il risultato dei 100 metri è la più bella istantanea con cui chiudere una Paralimpiade straordinariamente bella. Per i risultati e per aver regalato dalla testimonianza di ogni singolo atleta l’immagine dell’Italia più bella, del Paese che sta tentando faticosamente di uscire dalla pandemia. Il risultato in termini di medaglie ci inorgoglisce, questo è il frutto di un lavoro molto duro, di sacrifici e di umiltà ed è ancora più importante perché oltre i numeri proviene da 11 discipline differenti. Nel nostro Paese ci sono 3 milioni di disabili. Togliendo gli anziani, abbiamo più di un milione di ragazzi da intercettare. Quello che abbiamo fatto a Tokyo mi auguro aiuti a tenere alti i riflettori sui percorsi di politica sportiva e sociale necessari per fare in modo che tra tot anni la nostra delegazione non sarà più di 113 atleti, ma magari di 300 o 350”.

Paralimpiadi, Pancalli: “Spedizione stratosferica dei nuotatori”

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