MARNATE – Non è un palio per tutti. E le attività previste nella palestra delle scuole medie si devono seguire quasi “spiando dal buco del serratura”. Tanto che oltre al bordo campo, ieri, martedì 2 luglio, erano gremiti anche gli ingressi alla struttura di via San Carlo.
Ieri sera non tutti i marnatesi che avrebbero voluto hanno potuto assistere alle gare del palio. E così sono rimasti fuori dalla palestra. Sulla porta. Cercando di seguire da lì le fasi di gioco delle squadre del proprio rione impegnate in campo. La causa del mancato ingresso è stato un avviso diramato nei giorni scorsi dalla polizia locale del Comune di Marnate, nel quale si ricorda che la struttura delle medie può accogliere fino a un massimo di 99 persone, atleti in campo compresi. Limite di capienza che è stato fatto rispettare alla perfezione, tanto che anche il sindaco Elisabetta Galli, arrivata in via San Carlo quando la palestra era ormai già satura, è dovuta rimanere fuori.
A conti fatti, sottraendo il numero degli atleti in campo, si può quasi dire che c’era più gente fuori che dentro la struttura. E che non una persona in più delle 99 previste, è riuscita a superare i controlli degli “steward” nominati per l’occasione e collocati agli ingressi per fare la conta.
L’episodio, che ha fatto registrare anche qualche malumore, ha messo posto in evidenza la criticità di una struttura omologata per un numero ridotto di accessi a fronte del fatto che in paese vi possono essere manifestazioni che, pur non richiamando folle oceaniche, richiedono spazi consoni. O soluzioni di buon senso. In realtà il sindaco Elisabetta Galli già qualche giorno fa, proprio alla luce del fatto che nemmeno cento persone avrebbero potuto accedere alla partita, si era adoperato per cercare di trovare un’alternativa. Ma la proposta di disputare le partite di pallavolo sul campo all’aperto, che avrebbe superato l’inghippo del pubblico circoscritto, è stato scartato poiché il fondo avrebbe potuto provocare infortuni ai giocatori. Ad ogni modo l’amministrazione ha intenzione di dare vita a una commissione Sicurezza che potrà valutare e trovare una via d’uscita. Anzi, d’entrata. Così da non escludere nessuno.