Il segretario del Pd di Busto Artusa si dimette: “Non mi riconosco più nel partito”

pd artusa busto

BUSTO ARSIZIO – «Mi sono dimesso perché non mi riconosco più in questo partito. E perché credo sia coretto dare la possibilità ai militanti di aprire un confronto interno. Anche a livello locale. Di delineare una linea politica condivisa e nominare un nuovo segretario». Maurizio Artusa motiva così le sue dimissioni messe sul tavolo del “cittadino” qualche giorno fa. E accettate dal direttivo.

Al suo posto, in vista del congresso che si terrà il prossimo 18 novembre, la sezione cittadina è nelle mani del vice segretario Paolo Pedotti.

Basta con le vecchie logice

La prende un po’ larga l’ormai ex segretario piddino. Parla delle sconfitta elettorale del 4 marzo, della mancata autocritica e assunzione di responsabilità e del fatto che non si sente più del tutto in linea con una serie di decisioni, secondo lui errate, prese dai dirigenti nazionali. La prende un po’ larga, ma il nocciolo delle sue dimissioni stanno tutte sul territorio cittadino.

Tanto che Artusa dopo aver chiarito la sua posizione  rispetto al nazionale mette sul tavolo anche le questioni bustocche: «A livello locale avremmo dovuto rimboccarci le maniche dopo la sconfitta elettorale, cambiare anche il nostro modo di comunicare, soprattutto su certi argomenti». Un esempio? «La questione migranti. Va bene l’accoglienza, ma il Pd dovrebbe dire anche altro su questo tema. Anche a Busto. E questo purtroppo non è avvenuto. E’ come se su certi argomenti si abbia quasi il timore  ad andare oltre il buonismo di facciata per paura di perdere il consenso elettorale di un bacino di voti sicuri. Insomma in questo momento vedo un partito troppo legato a vecchie logiche».

Non mi interessa la poltrona

Ma il passo indietro di Artusa ha anche altre motivazioni. Tra queste pare vi siano le frizioni tra lui e il consigliere comunale Massimo Brugnone e anche il fatto che una parte del gruppo consiliare non sempre fosse in linea con il segretario. Sulla dualità con Brugnone, Artusa smentisce che questa sia stato un motivo della sua scelta: «Assolutamente no. Non mi sono dimesso per questioni di personalismi. Bensì per ragioni politiche. Insomma sentivo di rappresentare un partito in cui fatico a riconoscermi e nel quale mi aspettavo un cambio di rotta anche da parte dei dirigenti locali. Cosa che non è avvenuta».

Artusa si dimette ma non esce di scena: «Non sono di quelli che per fare politica devono per forza di cose stare attaccati a una poltrona. E con questa scelta l’ho dimostrato». Insomma l’ex segretari continuerà a fare politica, ma domanda lecita e se lo farà ancora stando nel Pd. «Fino al 31 dicembre sono un tesserato del Pd. Deciderò poi cosa fare».

 

pd artusa busto – MALPENSA24