Il Sospetto, la confusione e il virus che c’è ma anche no

pellerin virus sospetto confusione

di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, credo che questa estate tormentata da editti quasi bulgari e da bollettini di guerra tra i più minacciosi troverà un posto di rilievo tra i momenti più bui e oscuri nella nostra memoria. Sembra che i maitre à penser ed gli opinion leader facciano a gara nel presentare questi momenti come i più pericolosi e difficili della nostra pur fragile repubblica, forse dimenticando i pericoli e le grandi tragedie del ‘900. Non so se avete notato ma c’è un incredibile ritorno al Sospetto (con la esse maiuscola), figlio della Paura e parente stretto dell’Incertezza. Controllate. Molti escono di casa guardandosi intorno alla ricerca di un possibile portatore del morbo, di qualcuno che non rispetta le regole, che non porta la mascherina all’aperto, oppure la porta sul mento, o anche, horribile dictu, sul braccio; di qualcuno che non rispetta il distanziamento anche se cammina veloce, che parla ad alta voce senza le dovute precauzioni, che corre veloce veloce ma ci passa troppo vicino (poiché è ormai ben noto che il runner ha un respiro accelerato e diffonde, diffonde e continua a diffondere). Il Sospetto è che l’untore sia in agguato pronto a saccheggiare la buona salute dell’innocente, del candido, del fiducioso. Ecco che, quasi senza intenzione, il sospetto si allarga, si espande, si gonfia fino a divenire il Sospetto.

pellerin virus sospetto confusione
Ivanoe Pellerin

Il Sospetto è grande e forte, così grande e così forte da travolgere le fragili barriere del buon senso, del pensiero tranquillo e lineare, dell’equilibrio interno di cui tutti siamo dotati. Ecco che si mostra e si scaglia con alterigia contro le discoteche (che si aprono, ma no si chiudono, ma forse aspettiamo le decisioni del TAR) ed i giovani indisciplinati e aggrovigliati che le frequentano (e chi dovrebbe andare in discoteca?), che non rispettano il corretto distanziamento quando si balla, contro gli operatori degli aeroporti che si confondono su chi sottoporre ai test e chi no, contro i vacanzieri di ritorno che passano tranquillamente i confini nazionali (ma guarda tu che disastro) senza preoccuparsi di cosa possono trasportare insalutato ospite, contro gli emigranti (clandestini o no) che si allontanano senza sforzo non tanto dalle loro terre lontane ma dalle aree a loro dedicate, scomparendo sul suolo italico.

Il Sospetto si fionda direttamente sulla scuola, in attesa dei banchi con le rotelle che arriveranno di sicuro entro ottobre, forse no, facciamo entro novembre o dicembre. E come entreranno i fanciulli che si recano nelle aule scolastiche che nel frattempo si sono ristrette, come faranno a rispettare il metro, forse meglio il metro e mezzo, facciamo due metri per sicurezza, mentre correranno incontro agli amici e ai compagni e si saluteranno ansiosi di recuperare il tempo del ritrovarsi e dell’amicizia? E i presidi, inginocchiati di fronte al groviglio di regole appena arrivate e già modificate numerose volte, come faranno a tenere a bada gli alunni e i professori già in carriera e non solo ma anche i professori che si devono assumere con il concorso che è già stato bandito, ma forse no, che si bandirà, magari fra qualche tempo, però non è certo, poiché il ministero della ministra Azzolina non risponde alle chiamate concitate di tanti che chiedono quei lumi che sono diventati lucine molto deboli che non risplendono nell’oscurità della burocrazia dell’istruzione?

Per il Sospetto, ormai preoccupatissimo, sono domande drammatiche, per le quali le risposte possono essere le più diverse e contradditorie, parafrasando il drammaturgo, una, nessuna, centomila. E già molte altre si stagliano oscure all’orizzonte. E se un bambino risultasse positivo al perfido virus o se fossero addirittura due, come potremo procedere al loro isolamento? Mettiamo in  quarantena solo i bambini infetti o tutta la classe, compresi i professori, mettiamo in quarantena anche la scuola? E chi baderà a questi giovani che si troveranno di nuovo isolati, che teoricamente dovranno possedere gli strumenti informatici per consentire loro di proseguire le lezioni, i genitori? E se i genitori devono lavorare, i nonni? E chi non ha i nonni? Beh! Gli amici, i vicini di casa, qualcuno di buon cuore, accidempoli! Ecco, ho trovato, ci sono i bonus, così un genitore a turno potrà accudire il piccolo.

Il Sospetto sta piangendo. Ormai gli argini si sono rotti, le barriere della razionalità non tengono più, la Prudenza non si trova e forse è addirittura scomparsa senza lasciare traccia. Tutto l’orizzonte appare confuso, nero e minaccioso. Cosa faremo di fronte alla disperazione economica e sociale che già incombe con tutto il tronfio meccanismo burocratico/fiscale? E il MES, prendere o lasciare? E dove sono i numerosi progetti per poter accedere agli ingentissimi finanziamenti del Recovery Fund? E il governo reggerà alle elezioni regionali o farà harakiri? Ormai la giostra delle preoccupazioni gira a folle velocità e persino il Sospetto è esausto e non riesce a proseguire nelle sue speculazioni. Occorre fermarsi e riflettere e cercare una via d’uscita che sia ragionevole e soprattutto fattibile.

Cari amici vicini e lontani, come dico spesso la vita è una brioche, il dolce è in fondo se non abbiamo sbagliato bar. E il bar del governo ha già alcune risposte pronte, per esempio un bel tunnel sotto lo stretto di Messina, ma magari no, hanno scherzato. Torniamo seri e cerchiamo di cancellare il Sospetto e di sorridere anche di fronte ai positivi al virus che non sono ammalati, anche di fronte ai politici imbelli e incapaci che tengono il paese sospeso, anche di fronte alle tante avversità, come hanno fatto i nostri padri che non avevano paura e che hanno ricostruito l’Italia dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale. Vogliamo essere da meno?

pellerin virus sospetto confusione – MALPENSA24