«La scienza non funziona a maggioranza». I dialoghi di Odifreddi a Filosofarti

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GALLARATE – «La scienza non funziona a maggioranza, e la verità non si decide a votazione». Così ha dichiarato Piergiorgio Odifreddi nel pomeriggio di ieri, sabato 23 febbraio, sul palco del Teatro delle Arti di Gallarate. Durante “I dialoghi di Galileo”, lezione magistrale all’interno del festival Filosofarti, il matematico ed epistemologo piemontese ha approfondito, affiancato da Cristina Boracchi e Viviana Faschi, il diverso approccio offerto da scienza e religione riguardo alla verità.

La parola “cattolico”

«L’approccio dogmatico della religione, il credere perché l’ha detto il libro o un individuo, è l’esatto contrario del metodo scientifico. Einstein non ha mai preteso che i colleghi gli credessero perché aveva fatto una dichiarazione, ma perché a essa aveva attaccato una dimostrazione, cioè un ragionamento. Un matematico ha un rapporto privilegiato con la verità, perché è richiesta solo la sua partecipazione: se la può trovare da solo, avviene tutto nella sua testa. Nel caso della scienza è differente: si possono anche avere belle idee ma ci sono conseguenze da esaminare attraverso esperimenti e previsioni, e poi vedere se le cose combaciano, fino al raggiungimento di un certo livello di attendibilità». L’accademico si è soffermato sull’origine del termine “cattolico” che, indicando l’aspirazione a essere universale, descriverebbe proprio la scienza: «ce n’è una sola dovunque, mentre le religioni non hanno la stessa fortuna, sono molto legate allo spazio e anche al tempo».

Atomisti, Einstein e Galileo

Innumerevoli i richiami a personaggi storici: tra loro il poeta latino Lucrezio, precursore insieme a Leucippo, Democrito ed Epicuro della teoria dell’atomo, sdoganata solo nel 1905 da un giovane Einstein, figura che durante l’incontro ha più volte rubato la scena a Galileo. Dell’astronomo toscano, che osservando le lune di Giove si accorse di corpi celesti che non ruotavano intorno al Sole o alla Terra, sono state ricordate le scoperte, gli attriti con i gesuiti, la persecuzione subita dalla Chiesa e il valore di opere come “Sidereus Nuncius ”, “Il Saggiatore” e “Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”. Riguardo a quest’ultimo aspetto, tema portante di Filosofarti, «la scienza consente il dialogo con persone che sono esistite millenni o secoli fa. Non c’è bisogno di qualcuno di fronte, si può fare a distanza. Il più lungo è avvenuto con Ipparco, che a occhio nudo aveva stilato un catalogo di stelle fisse»: Halley, prendendolo a riferimento, constatò il movimento di alcune di loro.

Le cifre

Tra aneddoti esilaranti, frecciate al Movimento Cinque Stelle (il «non mi lascerò influenzare dai numeri» di Di Maio) e una dichiarazione di fede («Non c’è un concetto univoco di divinità. Nel caso Dio fosse visto come l’ordine dell’universo si può dire che tutti gli scienziati credono nelle sue leggi»), la scienza può fornire ulteriori spunti di riflessione. I mass media attirano l’attenzione sui fatti marginali e non sostanziali: tra gli attentati « il più grosso è stato quello delle Torri Gemelle, un caso eccezionale. Poi si è trattato di morti singole, a volte di decine, ma mai oltre venti-trenta. Cose tremende, però vado sempre con la mente ad altre cifre. Come mai non ci preoccupiamo delle vite umane che perdiamo quotidianamente? Ogni anno muoiono in 120mila per tabacco e alcol, cioè trecento persone ogni giorno». La conclusione del viaggio dialogico è che «la scienza richiede dimostrazioni, con ipotesi corroborate da ragionamenti. Parlare con coloro che già la applicano aiuta nel tentativo di esser più precisi possibili ed è necessario continuare il dialogo, a beneficio proprio e altrui».

L’appuntamento con Piergiorgio Odifreddi si inserisce nel ricco programma di Filosofarti, che proseguirà fino a venerdì 8 marzo. Tra gli incontri futuri ci saranno quelli con Umberto Galimberti mercoledì 27 febbraio (Teatro Sociale, Busto Arsizio, 21.00), Paolo Crepet sabato 2 marzo (Teatro delle Arti, Gallarate, 17.30), Massimo Cacciari lunedì 4 (Teatro delle Arti, Gallarate, 21.00) e Massimo Fini martedì 5 (Maga, Gallarate, 21.00).

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