Premio Chiara, Gallarate pigliatutto con Morazzoni e Aquilino

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VARESE – Gallarate domina la 31esima edizione del Premio Chiara. Non soltanto Marta Morazzoni si è aggiudicata il primo premio con il suo ultimo libro, il “Dono di Arianna”, ma Gallarate ha concesso il bis al Chiara Giovani con Chiara Aquilino e il suo “Pensieri di un perfetto sconosciuto”. La premiazione è avvenuta ieri 27 ottobre a Ville Ponti alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Morazzoni ha avuto la meglio sull’attrice Laura Morante, presente nella terna dei finalisti con “Brividi immorali”.

Marta Morazzoni – “Il dono di Arianna”

L’OPERA Come avvicinare oggi i miti greci? Marta Morazzoni entra quasi di soppiatto, da una porta socchiusa, nella sala delle divinità e degli eroi di quel mondo che la letteratura ha già a lungo percorso. E lo fa in libertà, rileggendo e modificando le linee del racconto. Nelle pagine di queste storie, dove compaiono tra gli altri Clitemnestra e Agamennone, Teseo, la bella Elena con la sua corte di sciagure, Alcinoo e Nausicaa, o un giovane molto simile a Edipo, non c’è un’aderenza rigorosa alla tradizione classica, ma nemmeno un’intenzione trasgressiva. Più semplicemente, da quella mitologia, con cui l’autrice ha confidenza fin da bambina, è sgorgata una vena narrativa senza schemi, ma con radici ben piantate nella terra ellenica.

L’AUTRICE Nata a Milano, vive a Gallarate dove ha insegnato Lettere in una scuola superiore. Laureata in filosofia con Remo Cantoni alla Statale di Milano, ha tenuto rubriche di critica teatrale su riviste specializzate. Il suo primo libro, i racconti de La ragazza col turbante (1986), ha ottenuto uno straordinario successo critico sia in Italia sia all’estero, dove è stato tradotto in nove lingue. Analogo consenso hanno ricevuto anche i tre volumi successivi: L’invenzione della verità (1988, premio Campiello), Casa materna (1992, premio selezione Campiello) e L’estuario (1996). Ha pubblicato poi Il caso Courrier, Una lezione di stile e Un incontro inatteso per il consigliere Goethe, Trentasette libri e un cane, Lezioni svizzere. Nel 2014 per Guanda esce il libro-inchiesta Il fuoco di Jeanne, sulla storia di Giovanna d’Arco. Nel 2018 è stata premiata con il Premio Fondazione Campiello alla carriera.

Chiara Aquilino – “Pensieri di un perfetto sconosciuto”

L’OPERA Habel è un uomo solo. Ogni mattina prende il pullman per recarsi al lavoro, ma un giorno è tenuto a soccorrere uno dei viaggiatori. Quello tra i due uomini è un incontro, un dialogo muto tra chi porge la propria mano e chi l’afferra silenziosamente.

L’AUTRICE Classe 1997, studentessa all’Università Milano-Bicocca, ha vinto il Chiara Giovani con “Pensieri di un perfetto sconosciuto”. Non è il primo premio in carriera. Due anni fa il suo racconto “Il valore del mio tempo” venne giudicato il miglior scritto da un nato dopo il 1990 al concorso di scrittura per racconti brevi in occasione della XXV edizione del Premio nazionale Arti Visive città di Gallarate, promosso dal Bibliotecario Consortile Antonio Panizzi e dalla Biblioteca Civica “Luigi Majno” di Gallarate.

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