Busto, “Strùffati” ora è un vademecum per prevenire. Sventata l’ultima truffa

BUSTO ARSIZIO – L’esperienza degli incontri del progetto “Strùffati” diventa un vademecum contro le truffe a domicilio agli anziani. Un libricino che conclude il percorso avviato quasi un anno fa e che è stato presentato ai Molini Marzoli nell’incontro conclusivo del ciclo di prevenzione delle truffe. Solo poche ore prima l’ultimo intervento della polizia locale per sventare l’ennesimo episodio in città: «Alle 12.30 di oggi, 23 novembre – rivela il comandante della polizia locale Claudio Vegetti – cercavano di entrare in un palazzo spacciandosi per informatori per fare delle interviste. Gli agenti sono arrivati prima dell’appuntamento che era stato fissato e sono entrati in casa in borghese per aspettare i truffatori, ma questi probabilmente hanno fiutato i movimenti e non si sono presentati».

I numeri

“Strùffati” è un progetto di prevenzione finanziato da Regione Lombardia, che la polizia locale ha promosso in collaborazione con la Cooperativa Davide di Busto Arsizio. Dopo il webinar introduttivo (con 82 presenze, di cui il 43% di over 65), si sono tenuti 11 incontri-caffè, 7 online e 4 in presenza, con 85 partecipanti, di cui più della metà over 65, e 18 laboratori digitali, per 50 partecipanti in tutto. Dai dati illustrati da Sabrina Bosello, emerge che la truffa più frequente (il 34% dei casi) è quella dei falsi addetti o delle false divise, seguita dal phishing (le mail ingannevoli) e dalle classiche truffa dello specchietto e dell’aiuto finanziario per i parenti.

L’invito: «Denunciate»

«Non è la vittima ad essere ingenua, questo è il messaggio che abbiamo fatto passare – spiega la vice comandante Cristina Fossati – la truffa si basa sull’abilità nel creare il raggiro». La consapevolezza è importante, perché «le truffe sono un vero maltrattamento» spiega la responsabile della Cooperativa Davide Beatrice Masci. «Non c’è niente di cui vergognarsi, sono cattivi gli altri, che sono delinquenti professionisti – rimarca il comandante Vegetti – la denuncia è importantissima, perché anche con i tratti morfologici si possono individuare dei sospetti e assicurarli alla giustizia». Agli anziani sono state anche fornite delle dritte per difendersi: «A volte basta un alt – sottolinea la psicopedagogista Paola Maestroniinterrompere il copione del truffatore e prendere tempo». La psicologa Anna Barlocco richiama ad una «responsabilità collettiva» nel proteggere i più deboli.

«Avrà un seguito»

Il percorso di Strùffati, iniziato a gennaio, termina con la pubblicazione di un vademecum: «Ce ne sono tanti – ammette Vegetti – il nostro però è nato dall’esperienza raccontata dalle persone che, superando la vergogna e lo shock, hanno voluto comunicare quello che hanno subito. Ha uno scopo divulgativo, lo faremo circolare tramite le chat e la rete del controllo di vicinato». Ma non finisce qui: l’impegno di tutti i partner è a dare un seguito a questa esperienza. «Io stesso non pensavo che il fenomeno potesse avere questa entità» rivela il neo assessore alla sicurezza Salvatore Loschiavo, presente insieme al collega delegato al personale Mario Cislaghi. «La Lombardia è la regione più martoriata, con una media di 40 truffe ogni 100mila abitanti, un numero enorme considerando che non tutti denunciano – riferisce Loschiavo – è un fenomeno subdolo: è inaccettabile la truffa nei confronti di persone deboli che meritano protezione. Sono orgoglioso che questo progetto, grazie al prezioso contributo della Polizia Locale, abbia raggiunto una duplice finalità, far meglio conoscere il fenomeno delle truffe e avvicinare gli over 65 alla rete di protezione, facendoli sentire più al sicuro. Ma anche quella di rinsaldare il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini».

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