Il presidente Affetti: «Non sono vandali. La Castellanzese dà fastidio»

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CASTELLANZA – «Se pensano di fermarci hanno sbagliato tutto. Non sono certo le porte segate o gli spogliatoi devastati a farci paura. Noi questa promozione la vogliamo e ce la giochiamo sul campo. Se poi i risultati diranno il contrario significa che qualcuno è stato più bravo di noi. Ma, lo ripeto, deve essere il campo a parlare e a decidere. Non questi metodi».

Chi parla è il presidente della Castellanzese Alberto Affetti. E lo fa dopo il raid messo a segno nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo allo stadio Provasi. Un blitz che ha rischiato di far saltare la partita contro il Mariano Comense. «Faccio fatica a pensare che quanto accaduto sia semplicemente un atto vandalico – continua il presidente – E’ invece forte la sensazione che la Castellanzese dia fastidio. Non volevano farci giocare la partita o comunque volevano destabilizzare l’ambiente nel momento più delicato della stagione. Bene, se qualcuno pensa di utilizzare questi mezzi per fermarci ha sbagliato bersaglio. Noi tiriamo dritto e non ci lasciamo certo intimorire».

E ancora il presidente nero-verde: «Ci stiamo attrezzando per far sì che questo non possa più accadere, perché abbiamo il timore che da qui alla fine possa succedere ancora qualcosa. Abbiamo una grande fiducia nei carabinieri, che ora sorveglieranno sul nostro finale di stagione. Lo ripeto ci stiamo giocando un traguardo importante, storico per la società e per Castellanza. E vogliamo farlo sul campo. Quindi ai miei dirigenti, tecnici e giocatori dico avanti tutta».

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