Il Prevosto lancia la sfida alla politica di Busto: «Tutti insieme per 3-4 progetti»

BUSTO ARSIZIO – Il Prevosto monsignor Severino Pagani “benedice” l’amministrazione ma chiede uno sforzo di condivisione in pieno spirito “bipartisan”: «Sarebbe bello trovare tre o quattro progetti su cui si è tutti d’accordo, come una sorta di “manifesto” per Busto». Un invito che parte dalla considerazione per cui «tante volte l’amministrazione è un compito ancora più alto e difficile della politica», e che invita a superare divisioni e conflitti, nel nome del bene della Città.

benedizione prevosto comune

La sferzata del Prevosto

«Sarebbe bello trovare alcuni progetti comuni, tre o quattro cose su cui si è tutti d’accordo. Progetti chiari, consistenti, visibili, verificabili. È un auspicio su cui invocare la benedizione. Per guardare più al tutto che alle parti. Perché un tombino si deve aggiustare sia a destra che a sinistra». La sferzata di monsignor Pagani arriva nel giorno in cui il Prevosto si presenta in Comune, come da tradizione ormai consolidata, per la benedizione natalizia. In sala consiliare, di fronte a svariate decine di dipendenti e ad una delegazione della giunta e del consiglio (in primis il sindaco Emanuele Antonelli e il presidente dell’assemblea Valerio Mariani), la guida spirituale della comunità bustocca lancia una vera e propria sfida alla politica cittadina, in un momento di grande tensione e confusione a tutti i livelli, ma anche di conflittualità palese a Busto. «In una realtà locale – fa notare Severino Pagani – si possono trovare più accordi che non al livello politico nazionale. Ci sono cose di Busto su cui si può andare d’accordo di più». L’invito, esplicito, è a «non usare la dinamica locale per esasperare il progetto politico generale», ma a cercare i punti di convergenza: «Su alcune cose pratiche, se lasciamo perdere il bisogno di un progetto politico da esibire, si può andare d’accordo di più. Non necessariamente bisogna mettersi contro, perché a livello locale ci sono alcune cose talmente evidenti che se trovassimo maggiori accordi, faremmo una testimonianza più vera. Per questo l’amministrazione è molto più alta della politica».

Una scuola politica per i giovani

Al di là delle divisioni che caratterizzano la vita politica cittadina, monsignor Severino Pagani ci crede, e prova a sollecitare le forze politiche, presenti in sala consiliare. A partire da due concetti: «Riconoscenza e responsabilità, che vengono prima delle divisioni». Per non correre il rischio di “scimmiottare” anche in ambito locale la conflittualità della politica nazionale: «In una città come Busto – ne è convinto Pagani – si può essere tutti d’accordo su certe cose. Daremmo l’idea che siamo qui non per litigare ma per collaborare». E su un altro punto il Prevosto chiama ad una condivisione bipartisan, quando invoca «un impegno comune per favorire la formazione politica delle realtà giovanili. Sarebbe bello che ci fosse una scuola politica comune di tutti i partiti e di tutte le comunità, per i giovani, contro la tentazione di fare a meno della politica. Perché oggi ciò che unifica i giovani è la comunicazione invidivuale, lo smartphone, non il progetto e la relazione». Insomma, un invito alla collaborazione trasversale che arricchisce di senso il momento della benedizione natalizia, una peculiarità bustocca a cui il Prevosto tiene particolarmente: «Non molte città grandi come Busto hanno un momento così».

Il saluto del sindaco ai dipendenti

Si rivolge invece direttamente ai dipendenti comunali il sindaco Emanuele Antonelli, nel rivolgere il suo augurio di Buon Natale. «Il lavoro più importante lo fate sempre e solo voi. Noi cerchiamo di dare gli indirizzi, tante volte sbagliamo, e se ci sono critiche da parte dei cittadini la colpa è nostra, non vostra. Perché il lavoro che voi fate sulla base dei nostri indirizzi lo svolgete sempre con il massimo impegno. Lo apprezziamo tantissimo». Lo dimostra il fatto che «oltre alle critiche arrivano anche tante lettere di ringraziamento, che custodisco gelosamente nel mio cassetto, per le cose che funzionano».

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