Pro Patria, la maglia fa discutere. Testa: “Mia scelta”

BUSTO ARSIZIO – God Save… la maglia, aspettando la finale degli Europei. Nel giorno dell’ufficializzazione del secondo acquisto biancoblù – il difensore classe 2000 Moris Sportelli (scuola Milan e Torino, prima delle esperienze in C a Vercelli ed Arezzo) – in casa Pro Patria è scoppiata, inaspettata quanto dirompente, la grana maglia da gioco. La foto con cui è stato presentato Lorenzo Stanzani ha infatti svelato in anteprima la casacca ufficiale 2021/22: un casacca che, priva di fatto di una riga blu, non ha certo incontrato le simpatie dei tifosi, espressisi negativamente sui social (orrenda, pessima, ma ci sarà un errore, dai non scherziamo, brutta brutta, speriamo sia quella d’allenamento, la tradizione va rispettata, un briciolo di rispetto…).

Il comunicato del Pro Patria Museum

Persino il Pro Patria Museum del curatore Andrea Fazzari, per non parlare dello storico biancoblù per eccellenza Giorgio Giacomelli, non ha gradito le novità: “Premettendo che i gusti estetici sono assolutamente soggettivi, dal punto di di vista storico esprimiamo un parere negativo sulla nuova maglia che non rispecchia i canoni della nostra gloriosa casacca biancoblù“. 

Patrizia Testa: conta onorarla

Di fronte al dissenso generale, la presidentessa Patrizia Testa – già scottata dal debutto tv in maglia verde col Toro nell’anno del centenario – ha voluto intervenire in prima persona, assumendosi le responsabilità:  “Sono per la libertà di pensiero: accetto e ascolto le opinioni di tutti, ma censuro gli insulti, specie quelli da tastiera. La scelta della maglia è mia: la parte bianca era stata studiata per favorire gli spazi degli sponsor e la visibilità dei nomi. Non ho assolutamente stravolto la storia: ho lasciato tutti i tratti distintivi, dalle strisce orizzontali ai colori biancoblù. Sinceramente credevo fosse più importante recuperare le risorse per garantire l’ennesima iscrizione della Pro al campionato e per confermare un dirigente di valore e di valori come Turotti che spenderli per un designer di maglia. Anche perché per me conta soprattutto quello che c’è dentro alla maglia“.

Così è…

Sulla buona fede di Patrizia Testa, bustocca vera e autentica, nessuno può dubitare: guai solo a pensare il contrario. Forse però, alla luce del valore quasi sacro che riveste la maglia della Pro per Busto e per il popolo tigrotto, la scelta della casacca ufficiale avrebbe meritato più di una semplice mezz’oretta in video call con l’agente di Givova. Detto ciò – poiché le maglie sono già state ordinate e pagate – i tifosi della Pro dovranno farsene, volenti o nolenti, una ragione, magari con una speranza: che la prossima maglia ufficiale sia oggetto di una maggior condivisione o di un confronto più ampio, anche solo all’interno della stessa società che, dopo le brillanti e originali iniziative della scorsa stagione, si è fatta un evitabile autogol. Il tutto nel giorno in cui Nazareno Tiburzi – ex dirigente biancoblù, salito sul palco del Sociale durante la festa del centenario della Pro – ha accettato la vice presidenza del Legnano. Inutile aggiungere altro…

La Pro Patria pattina con Leonardo Stanzani

Testa Pro Patria maglia – MALPENSA 24