Pro Patria-Milan e il caso Boateng. Firicano bacchetta Braida e Allegri

BUSTO ARSIZIO – Mentre in casa Pro Patria, dove si attende il sì di mister Ivan Javorcic, ci si mangia le mani per la rinuncia ai playoff dopo la vittoria della Juventus B nella finale di Coppa Italia (risultato che avrebbe consentito ai tigrotti di giocarsi una chance per la serie B), il penultimo allenatore a vincere un campionato alla guida della Pro – Aldo Firicano – è balzato agli onori delle cronache per alcune dichiarazioni senza peli sulla lingua, rilasciate nel corso della trasmissione (in onda su rete 55) “BiancoBlu“, gestita dai tifosissimi Mauro Gritti, Andrea Macchi, Alessandro Bianchi e Andrea Scalzi. L’indimenticato difensore di Cagliari e Fiorentina, uno che per intenderci ha marcato campioni del calibro di Maradona, Van Basten e Baggio ed è stato compagno di squadra di Francescoli, Matteoli, Batistuta e Rui Costa, è ritornato su quella tristemente famosa amichevole fra Pro Patria e Milan del 3 gennaio 2013, sospesa dopo pochi minuti dal fischio d’inizio per presunti cori razzisti all’indirizzo di Kevin-Prince Boateng, andatosene dal campo di gioco dopo aver scagliato il pallone contro il settore occupato dagli ultras bustocchi.

Stoccata al Boa e a Muntari

Il veleno in coda. Nella parte finale dell’intervista, Firicano ritorna a bomba sulla… bomba mediatica che investì allora la Pro Patria e Busto Arsizio (città e tifoseria furono indistintamente additate di razzismo), puntando il dito non tanto – o non soltanto – sui quei “quattro ragazzini” protagonisti degli ululati, quanto sul comportamento tenuto dal Milan e dai suoi dirigenti in quella giornata teoricamente di festa: “Il Milan onestamente non si è comportato tanto bene: malissimo i dirigenti, peggio ancora i giocatori: in particolare i vari Boateng e Muntari“.

Tirata d’orecchie a Braida ed Allegri

Ma non è tutto: “Probabilmente hanno preso la palla balzo per togliersi dall’imbarazzo e andarsene via. A distanza di anni posso dire che il Milan si è comportato in maniera ignobile. Io glielo dissi negli spogliatoi a Braida: non contate niente. Quei giocatori che già erano sul pullman, io li avrei presi per le orecchie e portati a giocare. E si sarebbe risolto tutto. Lo dissi anche ad Allegri in maniera vivace e colorita. Non è possibile che tre giocatori potevano decidere di fermare una festa. Poi sono stati spesi migliaia di euro per fare un processo farsa: siamo in Italia“.

Pro Patria Milan Boateng – MALPENSA 24