Pronto soccorso e terapia intensiva: l’ospedale di Gallarate investe 4 milioni

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Emanuele Bossi, direttore terapia intensiva Gallarate

GALLARATE – In arrivo 4 milioni di euro per l’ospedale di Gallarate. Avrà un nuovo pronto soccorso e una nuova terapia intensiva. Dopo il duro colpo del Covid, Sant’Antonio Abate non abbassa la guardia. E riprende con i lavori per allargare gli spazi, che si erano interrotti durante l’emergenza sanitaria. «Grazie agli spazi raddoppiati avremo maggiore sicurezza per tutti. Pazienti, famigliari e personale», afferma Emanuele Bossi, direttore dell’unità operativa di anestesia e rianimazione. 

Quattro milioni

Un intervento importante, con 4 milioni e 800mila euro investiti per realizzare una nuova terapia intensiva e un nuovo pronto soccorso. «Il cantiere testimonia la volontà di offrire cure sempre più vicine alle esigenze dei malati», sottolinea il direttore sanitario dell’Assst Valle Olona, Paola Giuliani. «Vogliamo migliorare costantemente la qualità e la sicurezza, nell’attesa del nuovo ospedale. Così, la terapia intensiva avrà più spazio e più confort per i pazienti». 

Prima la terapia intensiva

Come spiega il responsabile dell’ufficio tecnico patrimoniale Asst Valle Olona, Massimiliano Mastroianni, il progetto sarà diviso in due fasi. « Partiremo con il ristrutturare una porzione del 4° piano, dove prenderà sede la nuova terapia intensiva. Faremo poi un completo rinnovamento a livello impiantistico, tecnologico e strutturale». Così si raddoppiano gli spazi, con un nuovo reparto da 800 metri quadrati, contro gli attuali 400. Il progetto prevede anche la realizzazione di un ascensore per collegare direttamente la terapia al pronto soccorso e alle sale operatorie. Secondo i piani, la prima fase impiegherà circa 12 mesi

Più distanziamento

Una volta trasferita la terapia intensiva nei nuovi spazi al 4° piano, inizierà il secondo step. Ovvero la completa riqualificazione dell’attuale pronto soccorso al piano terra. «Anche in questo caso – prosegue Mastroianni – gli spazi verranno completamente rinnovati. Aumenterà notevolmente la superficie disponibile con l’utilizzo degli spazi immediatamente confinati, ora utilizzati per la terapia intensiva. Sono inoltre allo studio migliorie al progetto del pronto soccorso basate sull’esperienza della pandemia da Covid. Vogliamo rimanere flessibili così da consentire la possibilità di una separazione dei percorsi». La seconda fase sarà più lunga, e si prevede che durerà 24 mesi

Un lavoro di squadra

«Come al solito il lavoro di squadra è stato vincente nel pianificare e attivare i lavori», dichiara Giuliani. Che ringrazia il servizio tecnico condotto da Mastroianni e dalla direzione medica di presidio, guidata dal Roberto Gelmi. «Una proficua collaborazione che porterà a ottimi risultati», conclude. 

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