Provincia fuori dal pre-dissesto: in 2 anni cancellato il profondo rosso di 51 milioni

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VARESE – Il profondo rosso in bilancio di Villa Recalcati cancellato nel giro di un paio d’anni. I conti dell’Ente tornano così a sorridere con grande anticipo rispetto al piano di rientro trentennale predisposto dall’amministrazione di centrosinistra. Tanto che il presidente Emanuele Antonelli, dopo aver dato la bella notizia in conferenza stampa (tenutasi oggi, martedì 24 novembre), parla di «risultato epocale che rilancerà la Provincia , la quale potrà di nuovo investire, a vantaggio di tutti i sindaci e i Comuni».

Lavoro di squadra

Ha voluto attorno a lui (chi in presenza, chi collegato on line) tutti i consiglieri provinciali di maggioranza a partire da Marco Riganti che ha la delega al Bilancio. E i dirigenti che di fatto hanno reso possibile il lavoro contabile che ha poi portato a rimettere in sesto il bilancio, ovvero il segretario generale Antonella Guarino e la dirigente alle Finanze Rosella Barneschi. Per condividere con loro i meriti. Emanuele Antonelli gongola e non scende (per una volta) sul piano della polemica («sapete che di solito non mi tiro indietro»). Il motivo? Lo riassume lui stesso in due parole: «E’ un risultato epocale». Già perché i conti della Provincia spiegano Marco Riganti e la dirigente Rosella Barneschi, sono di nuovo in ordine. E in anticipo rispetto al piano di rientro. «Dovremmo chiudere il 2019 con un meno 2 milioni di euro – spiega il consigliere che ha la delega al Bilancio – Un risultato enorme se si pensa che siamo partiti da meno 51 milioni di euro. E se le proiezioni sono corrette, già dall’inizio del prossimo anno dovremmo uscire dallo stato di pre- dissesto con larghissimo anticipo sui tempi».

Certo servirà ancora la certificazione della Corte dei conti, ma tutto lascia presupporre che il lavoro sia stato fatto a dovere. Anche perché non è mai mancato il supporti dell’Unione delle Province Italiane, in collegamento con il direttore Piero Antonelli di Upi, il quale ha dichiarato che «Varese è un modello» e che «quanto fatto da Villa Recalcati verrà portato come esempio di risanamento finanziario anche alle altre Province».

Come è stato possibile

Il miracolo finanziario è dovuto a una serie di fattori: la capacità di “rimettere ordine” al bilancio, ai 14 milioni di euro di entrate dell’Ipt, ai maggiori trasferimenti degli Enti superiori, ma anche alla capacità di stringere la cinghia sulla spesa corrente: 55 milioni e mezzo risparmiati in quattro anni. «Il che significa enormi sacrifici – dicono gli amministratori provinciali – che ora si tradurranno in più benefici per il territorio».

Ma attenzione, meno spese correnti che non hanno significato mancanza di investimenti: «Solo quest’anno – continua Riganti – per rispondere ai danni causati dal maltempo abbiamo impegnato 1 milione e 300 mila euro di somme urgenti». Ma anche capacità di investire al di là delle emergenze: «Ci sono somme già destinate a opere su tutto il territorio provinciale per un totale di circa 30 milioni di euro. La Provincia – ha dichiarato il presidente Antonelli – con noi è stata rilanciata per davvero».

Un passivo politico

«Adesso il centrosinistra abbia almeno l’umiltà di chiedere scusa al presidente della Provincia Dario Galli accusato di aver creato un buco di bilancio che di fatto non c’era – ha dichiarato la leghista Paola Reguzzoni – Quando siamo arrivati noi a Villa Recalcati non è che abbiamo trovato l’oro e tutti ormai hanno capito che le scelte dell’amministrazione Vincenzi di mandare l’Ente in pre-dissesto è stata una scelta puramente politica».

Anche Marinella Colombo (Lega), che fin dal suo arrivo in Provincia ha sempre difeso a spada tratta l’operato del presidente Galli, ora si toglie qualche sassolino dalle scarpe: «Noi l’abbiamo sempre sostenuto che sono state fatte le cose di fretta e che il pre dissesto non era l’unica soluzione possibile. Se gli amministratori che ci hanno preceduto avessero studiato meglio la situazione, avrebbero compreso che c’erano altre vie da percorrere senza mettere in difficoltà la Provincia».

Per il vicepresidente Alessandro Fagioli l’intera vicenda dimostra in maniera ancor più evidente i danni della riforma Delrio e l’auspicio è che «il grande lavoro che è stato fatto in questi due anni riesca a far tornare il tema Provincia di attualità politica. Stiamo parlando di un Ente che non può essere considerato di secondo livello».

Mentre Corrado Canziani, assesta la stilettata sfruttando lo slogan che i dem hanno sempre utilizzato per la Provincia: «E’ questa amministrazione che ha dimostrato che Villa Recalcati è la casa di tutti i sindaci e amministratori. E l’ha fatto in maniera concreta mettendo in ordine i conti. Mi auguri che alle prossime elezioni il lavoro fatto venga premiato da chi amministra le nostre città e nostri paesi».

Unica (mezza) voce fuori dal coro è quella di Marco Magrini, il quale faceva parte dell’amministrazione Vincenzi: «Quella presa in quel tempo fu una decisione precauzionale – afferma il consigliere – che nel corso degli anni poteva certamente essere modificata. E’ però un dato oggettivo che in questi due anni si è fatto molto di più rispetto ai quattro precedenti».

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