La Provincia di Varese a caccia di risorse potrebbe cedere l’Agenzia Formativa

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VARESE – La Provincia di Varese sta pensando di cedere l’Agenzia formativa. Certo è solo un’ipotesi. Messa sul tavolo insieme ad altri due scenari, durante l’ultima riunione di maggioranza che si è tenuta l’altro giorno a Villa Recalcati. E durante la quale si è parlato del presente e del futuro dell’importante ente formativo territoriale.

Dire quindi che l’operazione si farà è prematuro. Molto prematuro, Però il “tarlo” è stato insinuato. Tanto più che lo scenario dell’eventuale cessione, solo abbozzato, prevede anche il player pronto ad aggregare l’azienda speciale. Si tratterebbe di Afol, l’azienda speciale consortile partecipata, a oggi, dalla Città Metropolitana di Milano e da 67 Comuni, compreso il capoluogo.  Realtà nata da un graduale processo aggregativo di tutte le Afol territoriali e ora potente interlocutore pubblico sui temi del lavoro e della formazione su tutto il milanese. Direttore generale di Afol è Giuseppe Zingale, ex Udc, transitato poi in Forza Italia e da qualche tempo inattivo politicamente. Zingale, secondo un’indiscrezione, che potrebbe essere anche una coincidenza, proprio qualche ora prima della riunione di maggioranza ha incontrato a Busto Arsizio Emanuele Antonelli, sindaco, ma anche presidente della Provincia.

Insomma il seme della cessione dell’Agenzia formativa della Provincia di Varese non è stato gettato, ma a quanto pare se ne parla. A partire da Busto. Del resto si sa, i forzieri di Villa Recalcati continuano a essere a stecchetto e l’ente formativo, che sul territorio gioca un ruolo importante e strategico, pare che ogni anno dreni risorse finanziarie pesanti. C’è chi dice nell’ordine del mezzo milione di euro. Da qui la volontà di trovare una possibile soluzione per dare da un lato ancor più solidità all’Agenzia e dall’altro ridurre l’impegno economico di Villa Recalcati. Insomma situazione non semplice. Tanto che accanto all’ipotesi di cessione è stata fatta anche quella di convenzione con Afol, ovvero una via di mezzo che non metterebbe fuori gioco la Provincia. Oltre a una terza via: mantenere tutto com’è e trovare soluzioni alternative, che però non prevedano stravolgimenti societari.

Di certo l’argomento non si è esaurito, anche perché la riunione di maggioranza qualche assenza l’ha registrata. E anche i primi commenti sulla possibilità prospettata. Che non ha mancato di suscitare dubbi, tra tutti il timore di interrompere il legame cucito negli anni tra giovani generazioni, istituzioni e mondo del lavoro e dell’impresa. Ma la discussione ha generato anche stimoli a trovare profili manageriali di alto livello sul territorio capaci di impostare la rotta e al contempo mantenere il legame tra Provincia di Varese e l’Agenzia stessa.

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