Putin e il gesto dell’ombrello

favola principe busto

di Gian Franco Bottini

A prima vista i recenti Campionati del Mondo , viste le ultime quattro squadre rimaste in lizza,  hanno  segnato un punto a favore della nostra vecchia Europa  e siccome la componente sociale e politica della  manifestazione, fin dal suo nascere, è sempre stata rilevante,  vien da dire che  “el balòn”   questa volta  ha  dato un grosso aiuto  al  nostro continente, in un momento di non esaltante splendore.
Al netto del significato puramente sportivo della faccenda , un’osservazione più distaccata dell’ultima  giornata  di gare ha anche fornito  una serie di suggestioni a nostro avviso meritevoli di una certa  attenzione. La prima, che riguarda chi scrive e  il 99% degli italiani, è che la vittoria della Francia ci ha lasciato un frustrante senso di sconfitta collettiva e il  negarlo sarebbe una ipocrisia. Abbiamo  tifato per  la  Croazia , che per  tradizione non ha mai goduto di molta simpatia al  punto che i nostri vecchi  per  classificare   un  testone lo chiamavano  “cruatu”; ma soprattutto  abbiamo astiosamente  gufato la Francia. L’”Europa dei popoli” è ancora  lontana  e meno male che a qualcuno è passata la fregola di inglobare anche la Turchia!
Una seconda suggestione ci è pervenuta dall’immagine dei componenti  della variopinta squadra vincente;  tutti , anche i molti che per  il colore della loro pelle denunciavano radici lontane, convintamente compresi nel  canto della Marsigliese e tutti altrettanto convintamente  sventolanti  la bandiera francese. O  grandi attori o indubitabili francesi; siamo per la seconda ipotesi  e ci siamo posta la domanda se il Macron, mentre abbracciava quei ragazzi che gli consentivano un trionfo napoleonico, veniva sfiorato  dall’idea che i suoi, a Ventimiglia, magari ne stavano manganellando i “cugini”. Ma lo  sappiamo: il  successo, come i soldi, non ha odore!
Un buon odore invece  lo richiamava la vista della Presidentessa croata, impegnata ad abbracciare un ad  uno  i suoi giocatori; un abbraccio molto fisico ma nella stesso tempo materno e consolatorio, che cercava di convincerli, come ne era convinta lei, che la Croazia il suo campionato lo aveva ampiamente vinto.
Ma quella che resterà l’immagine di copertina di questi Mondiali  è stata sicuramente scattata al momento  delle premiazioni, quando , sullo stadio di Mosca, si è scatenato un temporale di quelli che non lasciano scampo. La scena era allestita; tutti schierati e pronti ad iniziare il rituale . Il Putin, un po’ scontroso, che pareva scocciato di essere lì mentre poteva prendere “l’aereo prima” per andare con comodo  ad Helsinki, dove  l’aspettava  quel  compagnone del  Trump che voleva a tutti i costi recitare con lui la commedia del  “volemose bene”.
Il Macron, tutto “infighettato”, mostrava la sua invidiabile dentiera,  ancora incredulo che toccasse proprio a lui fare questa comparsata mondiale che sicuramente avrebbe fatto montare una grande invidia nella sua  socia tedesca.
 La Presidentessa croata,una biondona esuberante, abbracciava felice tutti quelli che gli arrivavano a tiro (e qualcuno ci è passato due volte!)
Tutto pronto, si va a cominciare…e si scatena il finimondo, sotto forma di una pioggia di quelle che in pochi minuti allagano un campo di calcio. Si percepiscono attimi di panico, poi rapidamente compare un ombrello che copre il Russo (prima che si incazzi!) al quale non passa nemmeno lontanamente per la testa di invitare a ripararsi la Signora che, con il francese , nei venti minuti successivi  se la prende tutta  e  finisce “maserata” come  un pulcino.
Difficile non interpretare la cosa come una punitiva sorta di sanzione di rimbalzo verso l’Europa intera. Pare infatti  che , a cerimonia terminata, a chi gli faceva notare che un gesto  di cortesia  verso i colleghi forse  sarebbe stato opportuno, Putin abbia risposto: “A chi? A quei due? Ma io a quei due un gesto gliel’ho fatto. Proprio quello dell’ombrello!”

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