ANDAR PER CHIESE Quando le nobili suore governavano Cairate

suore monastero cairate

CAIRATE – La fondazione del monastero benedettino di Santa Maria Assunta a Cairate è attribuita alla nobildonna longobarda Manigunda, che ne avrebbe sancito la nascita nel 737. L’attribuzione è però oggi ritenuta frutto di un falso, fabbricato nel corso della contesa tra le diocesi di Milano e Pavia per il possesso del complesso monastico. Il primo insediamento di monache benedettine (VIII secolo) era costituito da un edificio porticato e comprendeva il refettorio, la chiesa interna, il parlatorio,  il forno e i granai. La chiesa si componeva di tre navate, suddivise da arcate tuttora visibili. Il chiostro fu eretto nel Quattrocento in forme gotiche e due secoli dopo, in seguito all’aumento delle vocazioni e alle norme emanate dal Concilio di Trento, che imponevano una cella singola per ogni monaca velata, la costruzione fu sopraelevata di un piano.

Monastero centro di potere

Il monastero era in origine il centro di un potere economico e politico di rilevante importanza, legato alla cittadella fortificata di Castelseprio e al monastero di Torba: svolgeva infatti anche la funzione di curtis, ovvero sede amministrativa della estesa proprietà fondiaria di cui era dotato, la cui ricchezza derivava dal fatto che i suoi quattro mulini fossero il solo luogo della zona in cui si potesse macinare il grano. Il monastero nominava un pubblico ufficiale che guidava il piccolo parlamento dei capifamiglia di Cairate. Il cenobio accoglieva solo monache di famiglie benestanti e non dipendeva dalla diocesi di Milano ma dalla potente diocesi di Pavia.

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Il lusso della badessa

La badessa, la cui nomina doveva essere approvata dal vescovo di Pavia, era di regola una nobildonna e alloggiava in una “suite” il cui lusso è dimostrato dalla sala della musica, affrescata con motivi musicali. Gli spazi interni del monastero erano riccamente decorati: una serie di notevoli reperti scultorei medievali è divisa tra la Pinacoteca Ambrosiana, il Museo del Castello Sforzesco di Milano e il Museo di Studi Patri di Gallarate. Per quanto riguarda le decorazioni pittoriche, l’intervento di maggior pregio è un ciclo affrescato, dedicato all’Assunta e datato 1561, attribuito ai figli di Bernardino Luini, che trassero ispirazione dall’opera lasciata dal padre nel Monastero di San Maurizio a Milano.

Vi soggiornò il Barbarossa

Secondo la leggenda il monastero ospitò l’imperatore Federico Barbarossa la vigilia della battaglia di Legnano, il cui sonno fu disturbato dai cairatesi partigiani della Lega Lombarda. Alla fine del Settecento, quando le norme dell’imperatore asburgico Giuseppe II  imposero a tutti i monasteri di clausura di svolgere una funzione utile alla comunità, il monastero fu soppresso nonostante le suore benedettine si fossero adeguate istituendo una scuola. Due anni dopo sia i beni sia l’edificio furono venduti a privati i quali, per sfruttare gli edifici  a scopo abitativo, apportarono radicali modifiche che stravolsero lo spazio della chiesa e divisero a metà il chiostro con l’erezione di un muro. Nel 1975, il Comune di Cairate, al quale si unì in seguito la Provincia, acquistò porzioni successive del complesso, che divenne interamente di proprietà pubblica nel 1996 e quindi sottoposto a un accurato intervento di restauro e di riuso.

Fausto Bonoldi

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DOVE In via Pontida a Cairate.

QUANDO Dal 1° ottobre al 1° aprile: sabato, dalle 14 alle 17, domenica e festivi, dalle 14 alle 17. Dal 1° aprile al 1° ottobre: sabato, dalle 14 alle 18;  domenica e festivi, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio. Telefono: 345 1018929.

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