Racket dei defunti a Saronno, l’Asst: «Fiducia nei giudici, non generalizzare»

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SARONNO – «Azioni di soggetti isolati» che «non possono prestarsi a generalizzazioni». Dopo la bufera giudiziaria che lunedì scorso ha investito l’ospedale di Saronno con 10 destinatari di ordinanze di custodia cautelare fra titolari di agenzie di pompe funebri, medici e operatori dell’obitorio per il cosiddetto “racket dei defunti”, l’Asst Valle Olona ha preso posizione sull’inchiesta della Procura di Busto Arsizio, che ha suscitato grande scalpore nella città degli amaretti.

«Completa fiducia nel lavoro della magistratura per gli accertamenti sulle responsabilità dei singoli»: è quanto esprime l’Asst dopo le indagini avviate da un suo esposto in Procura a seguito di segnalazioni ricevute dal personale di Saronno. Per l’Azienda sociosanitaria della Valle Olona, quelle emerse sono «azioni di isolati soggetti che, se confermate, consideriamo ingiustificabili, ma non possono prestarsi a generalizzazioni che penalizzano i tantissimi operatori sanitari che svolgono con onestà e passione il loro lavoro».

«I 2 Mmg coinvolti non sono nostri dipendenti»

Dopo questo distinguo, l’Asst ricorda di aver avviato «già a partire dallo scorso agosto i provvedimenti necessari nel pieno rispetto delle indicazioni degli organi inquirenti» e che «anche nel presidio ospedaliero di Saronno per le onoranze funebri, osserva e adempie a quanto previsto dalla normativa in materia di polizia mortuaria, stabilita a livello nazionale e regionale, con un regolamento aziendale specifico.

«Precisiamo infine – conclude la nota firmata dalla direzione – che non abbiamo alcuna conoscenza degli elementi che possono avere coinvolto i due medici di medicina generale che, peraltro, non hanno rapporto di dipendenza con l’Asst Valle Olona».

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