Racket dei defunti all’ospedale di Saronno: dieci indagati

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SARONNO – Racket dei defunti all’ospedale di Saronno: 10 indagati. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare titolari di agenzie di pompe funebri, medici e operatori dell’obitorio saronnese. Tra presunte mazzette per “orientare” i famigliari dei defunti nella scelta dell’agenzia alla quale affidare l’organizzazione del funerale e “concessione” agli stessi famigliari di vedere il caro scomparso anche se questo era morto di Covid 19 in violazione delle norme anti contagio. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero di Busto Susanna Molteni, è partita dalle segnalazioni agli inquirenti da parte della direzione sanitaria dello stesso ospedale che si è fatta parte attiva e diligente nello smantellare il presunto giro di corruzione.

Le accuse

Alle prime ore del mattino di oggi lunedì 28 novembre, in provincia di Varese e nel comune di Como, i carabinieri della Compagnia di Saronno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali coercitive e interdittive emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio Tiziana Landoni, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 persone (1 destinataria di custodia in carcere, 1 di misura agli arresti domiciliari, 2 di quella del divieto di esercizio di professione medica, 4 del divieto di esercitare l’attività di impresario funebre, 2 della sospensione dall’esercizio delle mansioni di addetto all’obitorio con divieto di concludere contratti di lavoro con la pubblica amministrazione), ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di corruzione di incaricato di pubblico servizio, peculato, furto, truffa , falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.

Il racket dei defunti

Le indagini, che si sono avvalse di attività tecniche (intercettazioni telefoniche e video), riscontri documentali, escussioni e servizi di osservazione sono state avviate dal Nucleo Operativo della Compagnia di Saronno a seguito di alcune segnalazioni giunte dalla direzione sanitaria nel novembre del 2020 in ordine a una somma di denaro ricevuta – a titolo non meglio precisato – da un addetto all’obitorio da parte di un impresario funebre del luogo.

I morti di Covid

Le conseguenti attività di indagine hanno consentito di accertare che: quattro titolari di onoranze funebri, disgiuntamente tra loro, elargivano somme di denaro in favore di alcuni dipendenti (uno di questi colpito da misura in carcere) dell’obitorio dell’ospedale di Saronno al fine di orientare i parenti dei defunti alla scelta dell’impresa cui affidare il servizio funebre, ottenere informazioni, effettuare trattamenti di vestizione e tanatocosmesi sulle salme quando non previsto, ostentare le salme ai congiunti anche quando queste risultavano positive al Covid-19, in violazione delle norme anti-contagio.

False malattie e furti

Due medici di base operanti all’interno dello stesso ambulatorio accreditato Asst, rilasciavano false attestazioni di malattia a dipendenti pubblici e privati che ottenevano così indebite percezioni per assenza dal lavoro; un’addetta all’obitorio dell’ospedale di Saronno (destinataria della misura degli aa.dd.), durante i periodi di assenza dal lavoro per malattia – falsamente attestata dai due medici di cui sopra – prestava la propria opera lavorativa come impiegata presso l’ambulatorio dei medesimi sanitari; due soggetti entrambi dipendenti dell’Obitorio dell’Ospedale di Saronno si impossessavano di materiale sanitario e di pulizia di proprietà dell’ospedale di Saronno per poi cederli a terzi.

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