REBELOT DELLA VALSERIANA: “Pareggio in extremis. I fischi contro Dalbert non erano ululati razzisti”

andrea

Andrea Beltrami 

L’Atalanta pareggia una gara da cardiopalma contro la Fiorentina all’ultimo respiro.
A Parma la Dea si trova di fronte la Fiorentina, squadra che in 3 partite ha racimolato un solo punto contro la Juventus. Con Gòmez e Ilicic in panchina, spazio a Malinovskyi e Muriel, con l’esordio stagionale per Castagne dopo l’infortunio che lo ha tenuto ai box da inizio stagione.
I padroni di casa partono subito forte e sembra che i fantasmi di Zagabria siano ormai cosa passata, ma al 24’ è la viola a passare in vantaggio con l’unico tiro in porta del primo tempo, grazie a Chiesa con la complicità di Palomino, che con una deviazione spiazza Gollini. Fino a chiusura di tempo è ancora dominio Atalanta, ma il gol non arriva. Arriva però, nella ripresa, il raddoppio della Fiorentina: Palomino perde un pallone pericolosissimo che Chiesa recupera e serve per Ribery, che al volo insacca.
All’80’ i neroazzurri tornano a fare quello che sanno fare meglio: Gòmez neoentrato con Ilicic serve quest’ultimo che gira di mancino accorciando le distanze. 10 minuti dopo viene annullato il pareggio di Pasalic per fallo di mano di De Roon; finita? Invece no perché al 94’ Castagne raccoglie al volo una respinta della difesa su calcio d’angolo e fredda Dragowski. 2-2 più che meritato.
Un’altra gara al cardiopalma che fino all’80’ sembrava ormai persa. Terza partita su 4 che ha visto la Dea rimontare il risultato sfavorevole. Probabilmente stasera se ci fossero stati altri 2-3 minuti sarebbe finita in altro modo. Perché dopo i 5 minuti di recupero concessi, sempre per via delle solite pagliacciate dei viola sempre in terra, il gioco è stato interrotto per 2 minuti solo per controllare il VAR sul gol di Pasalic; tempo mai recuperato e mai aggiunto. Per quanto riguarda la squadra ormai è consuetudine commentare gli errori della difesa, in questo caso di Palomino. Al di la della deviazione sfortunata nel primo tempo, la sua complicità nel raddoppio di Ribery è veramente grave. Errore simile commesso l’anno scorso sempre su Chiesa. Chi invece ha sorpreso è Malinovskyi: l’ucraino ha giocato una partita sontuosa, recuperando tanti palloni e garantendo sempre la superiorità numerica in attacco grazie ai suoi dribbling. Oggi veramente gli è mancato solo il gol. Per Ilicic e Gomez discorso a parte: il loro ingresso ha stravolto la partita, vista la gara sottotono di Muriel e di un Zapata per la maggior parte del tempo isolato dai compagni. Gasperini conferma che la sua Atalanta c’è e che la sconfitta di Zagabria probabilmente è stato “solo” un passo falso. Questa squadra non molla mai.

Per concludere, solo una nota sul vergognoso episodio che ha coinvolto Dalbert. I famosi “cori” rivolti verso di lui che hanno interrotto la partita, altro non erano che fischi vista la precedente azione che lo ha visto coinvolto in un contrasto dal quale sembrava aver preso più di una coltellata. Caro Dalbert, smettiamola di spacciare i fischi per cori contro il colore della pelle, e impariamo a rimanere in piedi smettendola con le sceneggiate…

Rebelot della VALSERIANA Malpensa24