Rimpasto di giunta a Venegono Inferiore: il sindaco Premazzi “licenzia” Incarbone

A sinistra il sindaco Premazzi e a destra Incarbone

VENEGONO INFERIORE – Rimpasto di metà mandato nella giunta Premazzi, che registra l’uscita di Martino Incarbone assessore ai Servizi sociali (e che manterrà da consigliere la delega alla Sicurezza) e l’ingresso di Filippo Castelli che si farà carico di Bilancio e Tributi. Cambia una pedina, ma si innesca anche un giro di deleghe.

Dopo Alfa l’assessorato

Il cambio in corsa viene motivato con la necessità di ridare slancio all’operatività dell’amministrazione giunta a metà mandato. Ma si fa fatica a non fare 2+2, che in politica non sempre fa 4. In questo caso, infatti, il risultato è zero: nel senso che solo qualche giorno fa Martino Incarbone ha rassegnato le proprie dimissioni dal CdA di Alfa. E ora viene “licenziato” dalla squadra di giunta.

Impossibile sapere se i due episodi siano collegati. Forse si tratta solo di una fortuita coincidenza. O forse, come sostengono i bene informati, il cambio in giunta, oltre che da motivi operativi, nasce non tanto dalle dimissioni, quanto dal fatto che il PD ha “sponsorizzato” e spinto Incarbone a candidarsi per il consiglio della società che gestisce il servizio idrico in provincia di Varese. Vero o falso che sia, Martino Incarbone, nel giro di pochi giorni, perde le due posizioni che aveva acquisito.

Il nuovo assetto di giunta

venegono inferiore giunta

Lo stato delle cose

Retroscena a parte, il comunicato in cui l’amministrazione rende noto il rimpasto con tanto di punto della situazione non si sofferma sui motivi del cambio. Ecco la nota ufficiale.

Giunti alla metà del mandato elettorale – scrive il sindaco Mattia Premazzi –  ho ritenuto necessaria una verifica di quanto definito al momento della formulazione delle linee programmatiche, alla luce di un contesto di paese e dei bisogni della comunità che possono essere cambiati a tale proposito si rende necessario il rilancio dell’attività amministrativa ponendo in essere rinnovate priorità e tematiche, che possano essere affrontante anche con la modifica delle specifiche deleghe e l’ampliamento dei vari assessorati. Ho aperto dunque una serie di confronti utili e costruttivi con tutto il gruppo consigliare di “Venegono che vorrei” con l’intento di rilanciare l’attività amministrativa verso questa seconda metà mandato.

Difficile pensare che in 5 anni non cambi lo scenario all’interno del quale si amministra. Difficile pensare che non serva porsi delle domande e chiedere una verifica su quando definito al momento della formulazione del programma. Ormai tutto cambia molto in fretta e un paese come Venegono non è immune da questa accelerazione.

Ancor più se consideriamo quando è accaduto negli ultimi 18 mesi: un evento unico di cui ancora non conosciamo fino in fondo la portata e gli effetti di medio lungo termine, un evento che ha modificato la percezione di tutti noi e il nostro modo di vivere e i forse i bisogni dei nostri cittadini e della comunità, ed è per questo che Anche Venegono deve cominciare a pensare a ricostruire, a ripartire, a ridefinirsi.

Mentre portiamo avanti il nostro mandato, la nostra idea di comunità e la normale amministrazione, non possiamo non interrogarci su quello che saranno i prossimi anni e adeguare la nostra attenzione.

Le persone hanno bisogno di nuovi spazi all’aperto, hanno imparato a camminare, ad apprezzare sentieri e piste ciclabili. Noi abbiamo il progetto del Parco di via Menotti da completare e da far vivere e poi abbiamo un progetto preliminare per la realizzazione di diversi km di pista ciclopedonale. Queste sono le priorità da completare per chiudere il mandato in ambito di lavori pubblici.

Le associazioni sono tutte in sofferenza: da quelle sportive che dovranno ripartire e riorganizzarsi in un nuovo centro sportivo attorno a Prosport, a quelle culturali e sociali; dopo due anni di stop alle attività rischiamo di trovarci con un paese svuotato da associazioni e da volontariato. E’ sempre stato un nostro obiettivo quello di sostenere le associazioni, oggi dobbiamo assicurarci che non scompaiano ed essere propulsori dello spirito associativo.

Per motivi diversi dalla pandemia, anche il rapporto tra la scuola e le famiglie deve essere ricostruito e il Comune deve giocare un ruolo di primo piano tornando ad essere catalizzatore delle energie dei genitori per una scuola migliore.

Il lavoro sarà un altro tema fortissimo dei prossimi mesi. L’emergenza economica non si risolve solo con gli aiuti straordinari, ma sviluppando un nuovo patto tra chi fa impresa e chi cerca lavoro.

Non dimentichiamoci che il tema dell’inclusione sociale è un grande pilastro del PNRR e l’inclusione sociale passa anche attraverso il lavoro, come pure attraverso il sostegno alla diversità e alla parità di genere. Le donne, in particolare, rischiano di rimanere schiacciate tra il ruolo di mamma e quello di figlia, con l’allungarsi dell’età media e la presenza di anziani che hanno bisogno di assistenza; la famiglia deve essere messa al centro delle nostre politiche come cellula base su cui si costruisce la nostra comunità.

Non possiamo fermarci al centro diurno anziani, un’idea innovativa e di successo pensata negli anni 90. Gli anziani sono sempre di più e – grazie al cielo – vivono più a lungo. Come possiamo essere al loro fianco e al fianco delle loro famiglie?

Dovremo affrontare il passaggio fondamentale alla Tariffa puntuale TARI all’interno di Coinger SRL, con il cambiamento di prospettiva nell’ambito della raccolta rifiuti e soprattutto nel sostegno dei costi legati allo smaltimento, in una pressante logica di economia circolare, con tutti gli aspetti informativi per la cittadinanza.

Poi c’è il tema ambientale – la così detta transizione ecologica – che tocca tanti ambiti: educativi e partecipativi, ma anche gestionali e di tassazione, di promozione e di difesa; oltre al tema della dellasicurezza del territorio che passa da molti fattori anche culturali ed educativi e che non possiamo lasciare ad un approccio semplicistico di chi dice solo“più telecamere!”

Su questi temi sarà necessario in questi anni un lavoro di sviluppo progettuale : Idee che diventano progetti eprogetti che diventano realtà.

Verificate le disponibilità di tutti i consiglieri comunali di maggioranza, ho voluto dare a ciascuno un nuovo ruolo, immaginando l’assetto che più si adatta alle caratteristiche ed alle qualità di ognuno. L’assetto che hoproposto si basa su 4 assessorati e su una serie di deleghe che rappresentano tutti gli aspetti che ritengo essenziali per portare a compimento il nostro programma elettorale; la mia convinzione è che ognuno in questo assetto si possa sentire parte della squadra e si possa mettere a disposizione con spirito di servizio nell’interesse comune.