Sabato 21 i funerali di Peppino Tagliabue a Sant’Edoardo. Il commosso addio di Busto

BUSTO ARSIZIO – La saracinesca della cartolibreria-edicola di viale Alfieri – lo storico “Cittelli”, come lo chiamano tutti a Sant’Edoardo – da metà mattinata di oggi, 19 novembre, si è abbassata. Solo un cartello, “Chiuso per lutto”, per far capire a tutto il quartiere che purtroppo Peppino Tagliabue, 83 anni, non ce l’aveva fatta. Da giorni era ricoverato in ospedale dove stava combattendo la sua ultima battaglia, quella contro il maledetto virus che a Busto Arsizio sta portando via sempre più persone, soprattutto anziani. Anche uno come Tagliabue, che era ancora attivissimo e combattivo. Ma la commozione che ha creato in città la notizia della sua scomparsa unisce tutti. Ciascuno terrà nel suo cuore il proprio personale ricordo di Peppino.

Maffioli: «Punto di riferimento»

I funerali, preceduti dal Santo Rosario, si svolgeranno sabato, 21 novembre, alle 15.15, nella parrocchia di Sant’Edoardo, il quartiere in cui Peppino, all’anagrafe Giuseppe, era un’istituzione. Il suo negozio di viale Alfieri, fondato dalla madre, ha accolto generazioni di “santedoardini”, «prima meta nella prima conquista dell’indipendenza, dell’uscire da soli di casa, nel quotidiano approvvigionarsi di quaderni, pennarelli, matite, gomme profumate e figurine e libri e oggetti colorati di ogni genere», come ricorda la vicesindaco e assessore al commercio Manuela Maffioli, anche lei “figlia” di Sant’Edoardo, un quartiere che è un grosso paese all’interno della città. E “il Cittelli” «nel quartiere senza la piazza – aggiunge Maffioli, pensando a Peppino Tagliabue – era punto di ritrovo, di incontro, confronto, dialogo, commento, nuove conoscenze. E tornerà ad esserlo. E torneremo a ritrovarci lì. A confrontarci, a scambiarci notizie, a discutere. Penseremo a te, a tutte le battaglie combattute fino all’ultimo, poche settimane fa. Ai tuoi entusiasmi. Ai tuoi progetti per il quartiere e la città. Alla tua ruvida bontà d’animo».

Collini (Ascom): «Sempre presente»

Alpino, come il fratello Luigino, anch’egli commerciante e storico presidente del CAI (Club Alpino Italiano) di Busto, prematuramente scomparso nel 2004. Impegnatissimo in tutte le iniziative della parrocchia e del quartiere. Colonna dell’Associazione commercianti di Busto e Medio Olona, di cui è stato per tanti anni vicepresidente. «Ci mancherà – afferma Rudy Collini, presidente di Confcommercio Ascom – memoria storica della città e dell’Associazione sempre presente, disponibile e vicino ai problemi della sua categoria, così come in generale a tutto il mondo del commercio. Ho avuto la fortuna di averlo al mio fianco in questi anni e all’interno del nostro Consiglio, ha sempre contribuito con la sua saggezza ad aiutarci a prendere le scelte più giuste. Grazie Peppino per tutto quello che mi hai insegnato, resterai un ricordo indelebile e un esempio di virtù e valori».

Farioli: «Un esempio e un testimone»

Anche l’assessore ed ex sindaco Gigi Farioli ricorda Peppino con grande affetto: «Una figura a cui mi legava e mi lega tuttora un sentimento di profonda amicizia e stima reciproca, peraltro accompagnata dalla caratteristica di uomo attivo, attento, socialmente impegnato, entusiasta. Uomo di città e paese, di economia e di socialità, di attenzione alla propria città e al proprio quartiere, per cui ha combattuto fino all’ultimo giorno, così come per tutte le iniziative di aggregazione e di significativa presenza per tutte le realtà educative e scolastiche». Farioli lo definisce «un esempio, un testimone, uno stimolo per un amore per la città non soltanto proclamato ma anche praticato» e ne rimarca in particolare «la passione con cui fino agli ultimi giorni proponeva all’amministrazione non solo soluzioni migliorative per la propria realtà di quartiere, per cui si era sempre sentito fin dai tempi della mamma, un punto di riferimento costante, ma con cui voleva portare ad esempio il ruolo di socialità dell’edicolante, in uno con la volontà di istituzionalizzare il giorno della protezione degli edicolanti. Ricordava come anche per lui, come forse più volte io ho detto, Busto Arsizio fosse capitale e forse ancor di più la Madonna dell’Aiuto una patrona per tutti, con l’ambizione di accompagnarne la famosa preghiera. Questo è l’ultimo ricordo, il principale lasciato, la più grande eredità».

Il ricordo degli edicolanti

«Oggi è una giornata triste – il ricordo del presidente nazionale dello SNAG, il sindacato degli edicolanti, Andrea Innocenti – siamo molto addolorati per la scomparsa di Peppino, uomo buono, dedito alla famiglia, al lavoro nella sua edicola di Busto Arsizio e all’attività sindacale. Sempre disponibile e solare, pronto ad aiutare tutti, era diventato un punto di riferimento per il nostro sindacato, dove ha ricoperto per anni anche il ruolo di Tesoriere». Il sindacato di categoria si impegnerà a portare a compimento il «desiderio di Peppino» di «portare una delegazione SNAG a Roma dal Papa, una richiesta a cui teneva tantissimo e che aveva avanzato personalmente anche all’ultimo consiglio nazionale lo scorso ottobre a Milano. Un sogno che lo SNAG si impegnerà a realizzare non appena ce se ne saranno le condizioni, in memoria e in ricordo di un amico che ha dato tanto a tutti».

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