Sabba, Busto Grande: «Antonelli non è più un civico. Pronti a fare altre scelte»

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Matteo Sabba

BUSTO ARSIZIO – Sostegno con data di scadenza. Proprio come sul vasetto degli yogurt. Nel senso che Matteo Sabba e Busto Grande continueranno a sostenere e lavorare per la maggioranza che regge le sorti di Palazzo Gilardoni fino alla fine del mandato. Dopodiché ognuno per la propria strada, poiché la passione (politica) tra Sabba (e gran parte di Busto Grande) ed Emanuele Antonelli è diventata ormai ghiaccio. E i brividi che corrono tra i due non sono più certo d’amore. Anzi, si sussurra che al prossimo giro potrebbero essere addirittura rivali.

Matteo Sabba, in qualità di leader di Busto Grande, alla prossime elezioni sosterrete ancora Emanuele Antonelli? 
«Diciamo che le carte sono ancora tutte da scoprire. Quel che posso dire è che non siamo molto entusiasti di sostenere un sindaco di Fratelli d’Italia».

Quindi? 
«Quindi sul tavolo ci sono ancora molte cose da vedere. Tipo chi vincerà il duello tra la Lega che rivendica un candidato ed Emanuele Antonelli, o se il centrodestra ancora volta ricorrerà alle primarie per scegliere il proprio leader. Ma anche se altre liste civiche sono interessate a condividere il percorso e il progetto di Busto Grande».

Busto Grande che potrebbe avere proprio lei come candidato. Cosa c’è di vero?
«Parlare di queste cose credo sia davvero prematuro. Al momento in agenda ho segnato un altra priorità che sto seguendo da mesi: la situazione drammatica dei commercianti. E’ davvero molto critica ed è anche la cosa che mi preme in questo momento».

Non teme di essere accusato di “utilizzare” il suo ruolo di presidente del Duc per fini elettorali?
«Assolutamente no, e per due motivi. Il primo perché credo davvero in quello che sto facendo e il secondo perché questo è il ruolo che ricopro».

Torniamo ad Antonelli. Perché dopo averlo sostenuto fino farlo candidare prima e vincere poi, ora lo attaccate? 
«Io non ho mai attaccato il sindaco e non ho intenzione di farlo. Detto questo, su alcune scelte ho manifestato le mie critiche. Come sono abituato a fare».

Qual è la critica più dura che ha rivolto al primo cittadino di Busto? 
«Antonelli nel momento in cui avrebbe dovuto dimostrare di essere un sindaco davvero civico è rimasto prigioniero dei partiti. Ci aspettavamo un sindaco che tenesse in mano lui il pallino».

Proviamo a fare qualche esempio concreto. Tipo, sul Campus di Beata Giuliana che posizione avete? 
«Se quanto c’è sulla carta diventasse tutto realtà, sarebbe una cosa bellissima. Diciamo che abbiamo qualche perplessità. Tutto il comparto di Beata Giuliana sarà oggetto di grandi progetti, non solo viabilistici. Prendiamo anche l’ospedale unico: ecco, ad esempio, noi siamo contrari».

E Accam?  
«Appunto. Accam è il risultato di una serie di errori che si sono accumulati nel passato e che, quando si è presentata l’occasione per cambiare rotta e uomini, non è stata colta. Infatti nessuno sta gestendo quella situazione, quando invece è proprio in frangenti di questo tipo che mi sarei aspettato di vedere in azione un sindaco civico».

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