#salviamolosport chiede aiuto al Governo

#salviamolosport basket calcio volley

MILANO – Un hashtag e una raccolta di firme da spedire al Governo. Per non far morire lo sport. Questa è l’iniziativa #salviamolosport, che sinora ha mobilitato 245 presidenti delle società di Lega Pro, Lega basket Serie A, Lega Nazionale Pallacanestro, Lega volley maschile e Lega pallavolo femminile (che afferiscono tutte al cosiddetto Comitato 4.0). Una iniziativa che chiede al Governo misure concrete, a sostegno di un comparto, quello sportivo, che è precipitato in una situazione drammatica a causa dell’emergenza Covid-19.

L’allarme dei presidenti di società e le proposte

I presidenti delle società sportive temono di non poter continuare ancora a lungo a sostenere una situazione nella quale da mesi non entra più un euro nelle proprie casse. Bisogna fare fronte alle spese per la messa in sicurezza dei campionati, pagare gli stipendi dei lavoratori, onorare i contratti e il futuro fa sempre più paura.  Il pacchetto delle proposte è stato recapitato sul tavolo dei ministri Spadafora e Gualtieri e degli esponenti parlamentari: si parla di misure di alleggerimento fiscale, di un fondo perduto per far fronte alle spese sanitarie e di finanziamenti erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo garantiti a livello centrale per le esigenze di liquidità. I club si appellano al Governo affinchè venga concessa quanto prima una qualche forma di ristoro e le proposte strutturali siano inserite durante il percorso di approvazione della legge di bilancio.

L’appello

Lo sport italiano, lo sport dei territori, le Leghe e i club che rappresentano il cuore del movimento sono drammaticamente sull’orlo del baratro, non avendo beneficiato di aiuti pubblici, a differenza di quanto accaduto in Germania, Gran Bretagna e Francia. In Europa, infatti, è stato riconosciuto lo stato di sofferenza delle società sportive che, svolgendo un’impareggiabile funzione sociale, stanno portando avanti i propri campionati tra crescenti difficoltà economiche che ne mettono seriamente a rischio ormai la stessa sopravvivenza. In Italia non è accaduto. Intanto però, tra costi sanitari aggiuntivi per tamponi, “bolle” e mancati ricavi da botteghino a causa della prolungata chiusura di stadi e palazzetti (che, a causa della pandemia di Covid-19, potrebbe protrarsi per l’intera stagione), decine di club rischiano di dover chiudere i battenti, mandando in rovina patrimoni sportivi, sociali e territoriali costruiti in decenni di attività.

La riforma dimezzata del credito d’imposta e la sopravvivenza

Il Governo aveva provveduto a varare una legge che riconosce un credito d’imposta del 50% sulle sponsorizzazioni, ma non è mai stato approvato il decreto attuativo, che, di fatto, sta vanificando questo primo step (peraltro ottenuto molto faticosamente). I club chiedono che lo sport venga salvato (ecco perché l’appello #salviamolosport): a rischio ci sono migliaia di posti di lavoro tra atleti e componenti dello staff, così come il ruolo sociale svolto sul territorio dai club, soprattutto a beneficio dei più giovani. Si stima che almeno la metà dei club non potrà resistere oltre al mese di gennaio basandosi solo sulle risorse garantite dai proprietari.

Dati drammatici

I dati sono veramente drammatici. In caso di default del comparto sportivo, verrebbe meno un gettito fiscale a favore dello Stato di circa 23 milioni di euro. Nella stagione sportiva 2020/2021 i ricavi da sponsorizzazione si sono ridotti di almeno un terzo rispetto alla precedente. Da una indagine interna sono almeno 77 i club (cioè un terzo della platea), che, in assenza di un finanziamento con garanzia dello Stato, probabilmente non si iscriveranno alla prossima stagione sportiva. Tutto ciò oltre al dato più drammatico di tutti. Sparendo le società sportive verrebbero meno le agenzie formative del territorio più importanti per la crescita dei giovani.

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