Salvini a Caronno e Arcisate: «Faremo quello che serve all’Italia»

Salvini crisi governo Caronno

CARONNO VARESINO – Mercoledì il premier Mario Draghi riferirà alle Camere. Ma a soli cinque giorni dall’appuntamento cruciale per le sorti del governo Matteo Salvini non scopre ancora le carte. «Faremo quello che serve all’Italia», si limita a dire ai microfoni dei giornalisti il segretario federale della Lega, ospite di punta questa sera 15 luglio alla festa del partito di Caronno Varesino prima e a quella di Arcisate, dove ha risposta con più calma alle domande della stampa.

Giorgetti dà buca ad Arcisate

A Caronno no, ma ad Arcisate insieme al Capitano era atteso anche il ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che alla fine non è arrivato. Lasciando tutta la scena al numero uno della Lega, che, come a Caronno, ha fatto “melina” su quanto accadrà mercoledì. Insomma è un Salvini più prudente rispetto a quello visto durante la partita presidenziale. Questa volta non si scopre e gioca ad addossare la responsabilità di tutto addosso ai Cinque stelle in primis e a Giuseppe Conte e poi al PD e al segretario Gianni Letta.

La melina di Salvini continua anche ad Arcisate

Salvini a Caronno

Voto anticipato? 

In otto minuti di comizio Salvini non dice chiaramente ai militanti l’orientamento del suo partito. Soprattutto evita accuratamente di parlare di voto anticipato ed è questo un indizio che sembrerebbe far propendere proprio per tale strada. Copertissimo, chiede soltanto al suo popolo di «avere fiducia» in lui e assicura che la decisione presa sarà non solo della Lega «ma di tutto il centrodestra». 
Come andrà a finire? «Chiedetelo a quelli che hanno iniziato il casino, ovvero ai 5Stelle e agli amici del Pd. Noi siamo qui per risolvere i problemi, non per creare problemi. Draghi si è dimesso dicendo che non ne può più. Chi ha creato il problema vada a raccontare agli italiani come pensano di risolverlo, io come andare avanti ce l’ho ben chiaro in testa». 

Salvini crisi governo Caronno

Non li sopporto più 

Salvini sembra chiudere la strada a ogni tipo di riconciliazione non soltanto con i grillini, ma fa capire di non avere più alcuna voglia di continuare a governare insieme ai dem. «Noi non faremo scelte in base alla convenienza e ai sondaggi, ma se dobbiamo stare lì a fare tira e molla con i 5Stelle e con il Pd sulla droga, sullo Zan, sulla cittadinanza facile, sul termovalizzatore, sul nucleare: io non sopporto più il partito dei no. Adesso avrete capito perché abbiamo mollato il governo coi 5stelle tre anni fa. Mercoledì quando Draghi riferirà alle Camere la Lega farà quello che serve all’Italia e agli italiani».

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