Crisi di governo, dalla provincia di Varese la Lega spinge per il voto anticipato

I sindaci della Lega con Matteo Salvini alla festa di Caronno Varesino

CARONNO VARESINO – Alla festa della Lega che si è tenuta ieri sera, venerdì 15 luglio, a Caronno Varesino, l’argomento principe è stato (e non poteva essere altrimenti) la crisi di governo scoppiata negli ultimi giorni. Tra gli amministratori intervenuti per l’incontro con il segretario federale Matteo Salvini, che non ha detto espressamente cosa farà il movimento, la posizione che emerge è quella di un partito pronto al ritorno alle urne. Ma tra i militanti non tutti sono d’accordo.

Partito responsabile

Ha parlato di partito responsabile il commissario provinciale Stefano Gualandris. «La Lega cercherà di trovare a Roma la migliore soluzione essendo mediatore per il bene degli italiani. Ovvio che noi di andare a votare non abbiamo paura, ma prima di tutto ci vuole responsabilità nei confronti degli italiani». Sulla stessa linea Eleonora Paolelli, sindaco di Bodio Lomnago. «Se c’è la possibilità di andare ad elezioni sarà anche questo il percorso giusto».

Pronti per le urne

«Quello che sta facendo il segretario va benissimo così: deve aspettare che parli Draghi – dice il governatore della Lombardia Attilio Fontana – se si tornerà alle urne lo vedremo nei prossimi giorni». Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, sottolinea che «se non c’è più un governo probabilmente bisogna ridare la parola agli italiani per trovare una maggioranza». Il senatore Stefano Candiani evidenzia che la Lega vuole chiarezza. «Se il governo perde la capacità di risolvere problemi viene meno la sua ragione di esistere».

Matteo Salvini e Attilio Fontana

Posizioni diverse

Emanuele Monti, presidente della commissione sanità di Regione Lombardia, guarda invece all’ambito di cui si occupa. «Abbiamo bisogno di investimenti, più personale sanitario e di sbloccare la libera professione degli infermieri: questo chiediamo al Governo. Lo si può fare in finanziaria al di là degli schemi e dei premier». Tra i militanti invece le posizioni sono varie: c’è chi è convinto dell’importanza di appoggiare ancora Draghi e chi nel governo invece non ci sarebbe nemmeno entrato.