Samarate, il nuovo supermercato sarà una Lidl. Dubbi su viabilità e traffico

SAMARATE – Sarà una Lidl il nuovo supermercato che prenderà il posto dell’ex fonderia Ruote Marchesini a Samarate. Il piano è stato illustrato il 24 maggio in Commissione Territorio dall’assessore all’Urbanistica, Luciano Pozzi. Per la prima volta, a quattro anni dalla richiesta del costruttore – datata giugno 2018 – di intervenire sull’area di via Locarno. Una questione che non è passata inosservata in aula. Anzi. Dalla minoranza non sono mancate osservazioni – con, di conseguenza, proposte nette – proprio in merito alle tempistiche. Da aggiungere ai dubbi più tecnici, legati alla viabilità e al traffico.

Una nuova Lidl

Numeri e tavole alla mano. L’assessore – con il supporto del comandante della polizia locale Edoardo Angotti – ha offerto un quadro della situazione attuale, con le proposte per il prossimo futuro. Nel dettaglio, l’insediamento della nuova Lidl avverrà su un’area di 11.564 metri quadrati con la demolizione della struttura dismessa lasciando spazio al nuovo complesso polifunzionale. Complessivamente, la superficie degli edifici previsti nel progetto raggiunge i 2.565 metri quadrati, che vengono riorganizzati in tre parti. La più ampia riguarda l’esercizio commerciale, che avrà una superficie totale di 2.065 metri quadrati, di cui 1.334 assegnati alla vendita di prodotti e con un massimo di 1.000 metri quadrati desinati ai generi alimentari. Invece, i restanti 500 sono suddivisi a metà. I primi 250 metri quadrati riguarderanno la somministrazione di alimenti e bevande. Gli altri 250 verranno occupati da attività di artigianato di servizio. Inoltre, è prevista anche la realizzazione di fasce verdi alberate lungo le vie Monte Grappa e Locarno, con di fianco un percorso pedonale. E si farà spazio a circa 170 nuovi parcheggi all’interno dell’area. Fino al tema viabilità, che prevede la riqualificazione di via Locarno, compresa la rotonda all’incrocio con le vie Monte Grappa, Napoli, Verdi e Adua.

Traffico e viabilità

Traffico e viabilità sono fra i temi toccati dalla minoranza. Così Tiziano Zocchi (Progetto Democratico): «Nella relazione non viene citata nessuna variazione viabilistica». Nel senso che «chi arriva da Verghera, per andare a Samarate o a San Macario, dovrà seguire scegliere un percorso diverso», a causa dell’introduzione di sensi di marcia obbligati. Di fatto, ha detto, «il Piano del traffico è sbagliato, perché non tiene conta di cosa accadrà. Questi documenti non parlano della realtà». Il Movimento Cinque Stelle, per voce di Fortunato Costantino, ha spostato l’attenzione sulla possibilità di installare dei semafori lungo la strada, ipotesi non prevista. Mentre, Giovanni Borsani (Samarate Città Viva) si è concentrato sull’eventuale bonifica dell’area, non escludendo in passato anche l’utilizzo di materiali inquinanti vista la vocazione della precedente struttura. Attualmente, come confermato dall’assessore, sono state fatte delle indagini da alcuni specialisti che non hanno trovato presenze particolari. Ora Arpa effettuerà un secondo controllo.

Le tempistiche

Tutti d’accordo poi, dal fronte dell’opposizione, sulle tempistiche di discussione. Nel giugno 2018 venne fatta dal proponente la prima richiesta per costruire. Però, se ne è parlato per la prima volta poco più di un mese fa, tramite un sondaggio avviato sui social dal consigliere Alessio Sozzi (M5S). Questo, la minoranza non lo ha fatto passare. Senza tralasciare che il progetto non dovrà superare il consiglio comunale, perché non è necessario intervenire sul Pgt. Tranchant Zocchi: «Questo è il più grosso intervento a Samarate e vien discusso in aula quando il periodo per le osservazioni è già scaduto (30 aprile, ndr). Chiedo che venga abolita la Commissione, tanto è inutile: è una mancanza di rispetto ai consiglieri, tutti». Della stessa opinione, Borsani: «Un insediamento del genere andava reso pubblico, avrà un impatto sui residenti della zona che quindi avrebbero potuto fare delle osservazioni. È una mancanza». Sozzi ha colto l’occasione per alcune proposte, come «adottare sistemi nuovi per attirare un altro tipo di investitori e, quindi, andare incontro ai commercianti locali».
Fatto riconosciuto dallo stesso Pozzi: «Per alcuni passaggi ho sottovalutato la questione delle tempistiche. Prendo atto. È un errore che cercherò di non commettere in altre occasioni».

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