Morosi in mensa a Samarate, Tarantino assicura: «Tuteliamo i bimbi»

rescaldina alimentazione giornata disturbi

SAMARATE – «L’ammissione al servizio mensa avviene previa verifica della regolarità dei pagamenti pregressi». Questo passaggio resta nel Piano di diritto allo studio a Samarate. Bocciato l’emendamento presentato dal consiglio comunale ieri, 22 settembre, da Alessio Sozzi (Movimento Cinque Stelle). «Le discriminazioni e le emarginazioni – ha dichiarato il pentastellato – non possono e non devono appartenere al mondo della scuola». Ma la maggioranza spiega che cambiarlo era impossibile e che, in ogni caso, le colpe dei padri non ricadranno sui loro figli. Così l’assessore all’Istruzione, Linda Farinon: «La frase è necessaria: togliendola si andrebbe a legittimare di fatto chi non paga».

La frase resta

L’amministrazione ha diviso i morosi in due categoria. Da una parte la famiglia che non può permettersi il buono pasto, fattore che porta a rivolgersi ai Servizi Sociali per trovare supporto. E poi chi tenta di aggirare il pagamento nonostante non abbia problemi economici: in questo caso il Comune vuole essere inflessibile trovando un modo che imponga a versare la quota per il servizio. «Eliminando questa frase dal regolamento – ha spiegato Farinon – si farebbe un favore ai furbi. Senza dimenticare che sicuramente ci sarebbe un aumento esponenziale delle famiglie morose».
Sulla stessa linea il capogruppo della Lega, Leonardo Tarantino: «La modalità di non iscrivere gli alunni alla mensa non è una novità: è una prassi nata per tutelare il servizio». Chiaro il concetto: «Questo ha generato casi? Altrimenti si discute di aria fritta. Non mi sembra che, a oggi, siano arrivate segnalazioni di bimbi senza pasti». Anzi: «Viene discriminato chi non vuole pagare, non chi non può». Ecco perché «l’amministrazione ha sempre affrontato le morosità che non dipendono dalla volontà delle famiglie: nei nostri bilanci ci sono somme dedicate».

Garantire i pasti

Le minoranze hanno puntato sull’aspetto etico dell’intera vicenda. Tiziano Zocchi (Progetto Democratico): «Siamo chiamati a capire se le colpe dei padri devono ricadere sui figli: chi fa il furbo non deve avere nessun diritto. I genitori, però. Non i figli. Se per un debito un bimbo non viene iscritto alla mensa, si fa discriminazione». Tranchant Giovanni Borsani (Samarate Città Viva): «Anche chi è moroso si deve poter iscrivere: è una questione di principio». A chiudere, Sozzi (che alla fine ha votato a favore del Piano): «La frase che vuole tutelare l’azienda o l’amministrazione è già all’interno della Carta dei servizi. Al centro però deve esserci la tutela del diritto allo studio dei bimbi. E questo passaggio lo impedisce».

samarate morosi mensa tarantino – MALPENSA24