Samarate e il futuro del nido. Farinon: «È una priorità». Il sindaco incolpa la stampa

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SAMARATE – «Il nido, per noi, è una priorità. E posso garantire che sono in fase di valutazione tutte le soluzioni possibili, sulla base anche di strumenti utilizzati dai Comuni limitrofi». Sono le parole dell’assessore all’Istruzione Linda Farinon, che in replica a un’interpellanza presentata in consiglio comunale dalla consigliera di minoranza Chiara Bosello (Samarate Città Viva) ieri, 28 aprile, ha provato a fare chiarezza sul futuro del Nidondolo. Infatti, l’asilo nido è finito al centro di un polverone mediatico dopo che il consigliere delegato al Bilancio, Leonardo Tarantino, ha affrontato – e dovrà affrontare – il tema sensibile della gestione del personale comunale e dei servizi in città. Il fatto che il numero del personale si ridurrà sensibilmente, associato al limite di assunzioni imposto «da vincoli statali», aveva detto l’onorevole Tarantino, porta al rischio diretto che alcuni uffici fondamentali si trovino scoperti. O comunque in difficoltà. Ecco perché è al vaglio l’ipotesi di dare alcuni servizi o uffici in gestione – anche in maniera associata – ai Comuni limitrofi o alle rispettive municipalizzate. Compreso l’asilo nido comunale, da affidare a una società pubblica esterna.

Colpa della stampa?

Il sindaco Enrico Puricelli, in aula, ha sviato dando la colpa ai giornalisti di aver mal interpretato le parole del consigliere Tarantino. Nelle ultime settimane non ci sono mai state smentite, tantomeno richieste di correzioni. È parsa quindi una difesa debole accusare la stampa di aver argomentato in maniera poco corretta. Soprattutto ora, dopo due settimane di silenzio. Difficile inoltre sostenere che i media abbiano inventato tutto, visto che per discutere di una eventuale esternalizzazione del nido c’è stato persino un incontro avvenuto in municipio a Gallarate. Presente anche il sindaco Andrea Cassani, con il primo cittadino samaratese Enrico Puricelli e proprio il consigliere Tarantino.
Non va dimenticata infine la spiegazione di Farinon, che proprio in aula ha parlato, appunto, di «soluzioni possibili sulla base anche di strumenti utilizzati dai Comuni limitrofi». Nel caso di Gallarate si tratta della 3SG, la società pubblica a cui si appoggia il Comune per la gestione di alcuni servizi, tra cui i nidi comunali. L’assessore ha fatto riferimento anche «ad altri Comuni, che hanno usato l’appalto». Che per Samarate significherebbe «continuare con i bimbi presenti nel nido e con le nostre educatrici. E appaltare un’intera sezione, che nel nostro caso potrebbe essere quella dei piccoli, a un’altra società, che inserirebbe il suo personale esterno». Precisando poi che «stiamo verificando ogni opzione di fattibilità di queste proposte, perché non è detto che siano legalmente applicabili alla nostra situazione».

Calo di personale

In ogni caso, è stato confermato che il nido subirà un calo del personale. «Solo quest’anno, vedremo quattro fuoriuscite», ha aggiunto Farinon. Fattore che incide anche sulla riduzione di capienza: «In genere il nido ospita fino a 42 bimbi: ora – un po’ per le restrizioni anti-Covid, un po’ per la carenza di dipendenti – abbiamo poco più di 30 iscritti». Non solo: «Se dovessimo mantenere questa posizione, andremo ad aprire a settembre con un numero pari a 22 bimbi». Vuol dire che qualcosa, allora, c’è. Nel frattempo sono stati decisi i supporti da integrare, come «la richiesta di sostegno aggiuntivo per il pre-nido perché il nostro personale non sarà più sufficiente». Quindi verrà utilizzato «personale qualificato, attraverso la ditta con cui siamo in appalto per le scuole». In più interverrà la Leva civica, con un dipendente volontario che dovrebbe arrivare a inizio giugno. E conclude garantendo che «la questione è prioritaria e cerchiamo soluzioni possibili: porteremo un riscontro che ci sarà dato». Puntando a confermare «il servizio con più bambini possibili e cercando di aumentare le nostre disponibilità per tutelare il personale all’interno».

La voce della minoranza

Tutti chiarimenti chiesti con l’interpellanza presentata da Bosello (Samarate Città Viva), che ha definito il Nidondolo «una realtà comunale di altissimo livello, che da oltre 40 anni fa sentire gli utenti parte attiva del territorio». Anche il capogruppo Giovanni Borsani ha parlato di un «fiore all’occhiello dell’amministrazione». E ha aggiunto: «Bisogna pensare a cosa si vuole fare del Comune nei prossimi anni: deve diventare un mero gestore pubblico o punta ad avere sostenere attività in grado di qualificare il lavoro dell’amministrazione?». Accenni anche a possibili strategie: «Saranno stanziati fondi, a livello di governo centrale, soprattutto per l’asilo nido. Sono previsti anche implementi di posti. Magari il Comune potrebbe accedere a un finanziamento per migliorare ulteriormente i servizi».

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