A Samarate arrivano fondi per i Puc. Alampi: «Io li avrei investiti in tirocini»

reddito cittadinanza

SAMARATE – «I fondi per i Puc (Progetti d’utilità collettiva, ndr) io li avrei investiti in tirocini lavorativi: permettono all’azienda di turno, senza approfittarsene, di provare una risorsa. Che può anche portare a un eventuale assunzione». Sono le parole del vicesindaco con delega ai Servizi Sociali, Nicoletta Alampi, sul tema delle attività socialmente utili da affidare ai samaratesi beneficiari del reddito di cittadinanza. A oggi, i progetti non sono ancora partiti. E ora torna a essere motivo di chiarimenti in consiglio comunale. È successo lo scorso 28 aprile, con un’interrogazione presentata dal consigliere d’opposizione Giovanni Borsani (Samarate Città Viva), per avere aggiornamento su eventuali novità in merito. A fare il punto della situazione è stata Alampi: «Ora abbiamo i fondi e i primi progetti. Nel mese di maggio dovremmo farcela a partire». E ha aggiunto: «Sarà un po’ complesso, ma ce la faremo».

I fondi per partire

A gennaio, i gruppi di minoranza avevano già cominciato a fare le prime pressioni alla giunta del sindaco Enrico Puricelli. Dicevano così in una nota congiunta: «l’amministrazione comunale ha annunciato trionfalmente a mezzo stampa che per il 2021 sarà una priorità far partire i Puc». Un modo per ricordare le continue proroghe che avevano posticipato il via con oltre un anno di ritardo. Ora, invece, qualcosa «si muove», ha spiegato il vicesindaco in aula. «Nel bilancio del 2021 ci saranno 19mila euro che arrivano dall’ufficio di Piano di zona, quindi avremo a disposizione questi fondi del ministero per attivare i Puc». Soldi che, ha aggiunto, serviranno a coprire spese differenti. Sì, perché «le persone interessate dovranno corsi di sicurezza, visite mediche e dovranno avere a disposizione tutti i dpi necessari». Ma non solo: «All’interno di questo importo potremo includere le attività di tutoraggio». Il riferimento va a tutor selezionati per «fare da tramite tra il funzionario – una volto che il progetto è stato definito – e il beneficiario». Il suo compito non si limiterà solo a «verificare le presenze o che vengano seguite tutte le regole, ma anche che la persona esegui il compito per cui è stato chiamato».

I colloqui coi Servizi sociali

Prima l’idea di utilizzare i fondi sociali insieme agli altri Comuni che rientrano nell’ambito di Gallarate, «per ottimizzare la spesa». Poi, in base alle esigenze di ognuno, si è deciso di proseguire da soli. Ora quel che conta è partire con le attività, anche grazie al supporto dei vari coordinatori, che devono stabilire quanti possono risultare idonei alle varie attività. Intanto, prosegue Alampi, «i colloqui con le persone in carico allo spettro sociale, sono già cominciati, da parte dell’ente che li gestisce. Ed è un lavoro che viene fatto su tutta la famiglia: il Puc, infatti, non è necessariamente rivolto al beneficiario, ma può coinvolgere un parente, come un figlio ad esempio».

I progetti

Secondo l’aggiornamento dello scorso ottobre, i percettori potranno operare in ambito sociale, culturale, artistico, ambientale, formativo e a tutela dei beni comuni. Una parte erano stati presentati dal primo cittadino, in una nota del Comune: in una nota il prima cittadino: «La prima area di intervento sarà quella di polizia locale, coordinata dal comandate Edoardo Angotti. Si pensa di proporre una collaborazione nelle attività di controllo all’uscita delle scuole, oltre che progetti di accompagnamento degli studenti o di supporto di altri eventi». E ancora: «Iniziative legate all’ambiente, come la raccolta di rifiuti abbandonati, la pulizia del territorio, e piccoli lavori di manutenzione». Attività confermate in aula da Alampi, che – fra gli altri – ha aggiunto anche la possibilità di «qualcuno che faccia assistenza all’utenza, per la misurazione della temperatura all’interno dei nsotri uffici».

Samarate farà lavorare chi ha il reddito di cittadinanza. Con i vigili e per l’ambiente

samarate puc reddito cittadinanza – MALPENSA24