San Giorgio, Solbiati (centrodestra): «Solo con noi il buon governo del paese»

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SAN GIORGIO SU LEGNANO – Un sindaco che conosce bene la macchina comunale, una lista di candidati consiglieri «forte, capace, determinata», un programma riassunto in 4 pagine fitte di proposte in tutti gli ambiti. E giudizi molto netti sugli avversari. Adriano Solbiati, candidato sindaco del centrodestra raccolto nella lista inedita Uniti per San Giorgio-Solbiati sindaco (sostenuta da Fdi, Noi con l’Italia, Azzurri per San Giorgio e Lega Salvini Premier), si è presentato oggi, martedì 17 maggio, sicuro del fatto suo, dalle critiche all’Amministrazione uscente di centrosinistra («un grande minestrone con associazioni e oratorio, attraverso un intreccio di persone che non pone l’istituzione super partes») alla squadra di giunta se gli elettori lo premieranno («più o meno l’ho già in mente»).

«Il centrosinistra si fa bello col nostro lavoro»

Sangiorgese da sempre, 54 anni, sposato e padre di 4 figli, il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri, Solbiati è entrato 35 anni fa in Regione, dove lavora presso la presidenza del Consiglio regionale. A San Giorgio fu eletto in Comune nel 2002: è stato capogruppo, assessore ai lavori pubblici e poi a istruzione, sport e tempo libero.

«Vent’anni fa – ha esordito – i cittadini ci chiedevano di dare una identità al comune, l’unico senza la piazza: la progettammo e la finanziammo, anche se oggi il centrosinistra la presenta come una cosa sua. Volevano eliminare il traffico pesante dall’interno del paese, così abbiamo aperto la strada di collegamento con Villa Cortese per toglierlo da via Magenta e dalle scuole. Ci chiedevano la mobilità sostenibile e abbiamo fatto le piste ciclabili sulle vie Roma, Magenta, Pasubio e coinvolto i ragazzi delle scuole nell’iniziativa “Targa la bici”, con tutti a scuola in bici il mercoledì mattina, e che vogliamo rifare. Abbiamo creato un centro di aggregazione per giovani e anziani, ristrutturato la piazzetta, organizzato lì numerosi eventi estivi, sistemato le scuole che erano in uno stato pietoso con un finanziamento regionale di 1,2 milioni per la media e di 800.000 euro per l’elementare con l’efficientamento energetico, infissi, ingresso nuovo; e realizzato uno spazio polifunzionale per le associazioni sportive e non solo, il PalaBertelli. Tutto fatto da noi».

Tante pecche nell’Amministrazione Cecchin

«Oggi – ha proseguito il candidato del centrodestra – ci mettiamo in gioco perché, come ci dicono i cittadini, l’attuale Amministrazione ha vissuto per 5 anni di rendita con i nostri progetti tirati fuori dal cassetto. Dal questionario che abbiamo distribuito emerge che hanno congelato il Comune: manca la manutenzione di strade, marciapiedi e spazi pubblici, come la pulizia delle aree pubbliche. Hanno portato il Comando dei vigili urbani a Canegrate, col risultato che la loro presenza è diminuita, soprattutto la sera. Per noi la sicurezza è di primaria importanza: se vinceremo la gestirò io in prima persona, con la Polizia locale. C’è stata scarsa attenzione ai bandi, il costo del sindaco è quasi il doppio di quello di Legnano, senza alcuna giustificazione: uno dei nostri primi atti sarà ridurlo. Ancora, l’Amministrazione ha pensato alla fusione col comune di Canegrate: noi manterremo l’identità del paese, non è assolutamente possibile pensare a una cosa del genere.

«È venuto a mancare il patrimonio culturale della banda cittadina. L’Amministrazione vanta amicizie con vari comuni vicini, ma allora perché la pista ciclabile per Canegrate termina a pochi metri dalla stazione e non è mai stata completata? E perché verso Legnano c’è un attraversamento stradale inadeguato e insicuro?».

Bordate sui rivali

Claudio Ruggeri, l’erede di Walter Cecchin designato dal centrosinistra, per Solbiati «è una brava persona, siamo cresciuti insieme in un cortile, ma credo che sia stato l’assessore più ininfluente di tutta la giunta. Nello sport ha assegnato una struttura nata come polivalente a pochi in maniera esclusiva, a discapito dei giovani e della cultura; nella scuola, da anni è in corso una emorragia di ragazzi che vengono iscritti a medie fuori dal comune, perché qui i genitori ritengono che non funzionino bene».

Nel programma, Uniti per San Giorgio (nella foto sopra, da sinistra: Alessio Zanzottera (Lega), Adriano Solbiati e Christian Garavaglia (Fdi) ha raccolto le «richieste umili, ma significative e puntuali, dei cittadini: avere più sicurezza, maggiore pulizia e cura delle manutenzioni, un arredo urbano più adeguato, proposte culturali di svago per anziani e giovani, e qui devo dire che la Pro Loco ha fatto un ottimo lavoro. E poi attività commerciali comode e aperte anche la sera; incrementare la mobilità sostenibile, laddove questa Amministrazione non è stata in grado di fare un metro di piste ciclabili e quella venduta come tale è solo una distesa di cemento invasa dall’erba e con i lampioni nel mezzo; mobilità più frequente con Milano e con Mind, maggiore connessione a internet, sistemare l’ex palazzo municipale dove vorremmo mettere le associazioni ma anche un museo della imprenditorialità sangiorgese, un vero parco cittadino in via Sturzo, ordinato e attrezzato; infine, uno studio di fattibilità per una Rsa».

«Forza Italia? Solo tempo perso»

Sulla scelta di Forza Italia di correre da sola, Solbiati – già suo coordinatore cittadino e di cui dice di aver «sempre fatto parte fino a qualche tempo fa» – non nasconde il suo rammarico. «A ottobre – racconta – ho bussato alla porta della loro segreteria provinciale per farli partecipare al progetto, riconoscendo loro lo stesso spazio di tutti gli altri partiti del centrodestra. È seguito il silenzio totale fino a un mese dalle elezioni. Dopo l’accordo raggiunto in sede provinciale, quando mi sono seduto al tavolo di quello cittadino sono emerse cose diverse da quanto pattuito.

«Noi offrivamo 3 posti in lista: un giovane, una donna e il candidato sindaco che volevano proporre. I primi due non si sono mai visti; quanto al candidato sindaco (Francesco Nuccio, nda) abbiamo scoperto che fino a pochi giorni prima era in lista con la sinistra. Qualcuno in Forza Italia deve porsi delle domande. Forse certa gente è meglio non averla con sé, se si sposta in maniera così repentina. Per aver lasciato aperta la porta a Fi, in cambio di un nulla di fatto, abbiamo perso l’opportunità di avere con noi anche la lista di Sgarbi».

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