San Siro demolito? Un dolore, ma perché costruire un solo stadio per Inter e Milan?

Giusto abbattere San Siro? Giusto demolire un monumento del calcio mondiale? Un pezzo di architettura sportiva planetaria dalla forte simbologia? Stiamo parlando di uno degli stadi simbolo della storia del calcio al pari del Bernabeu, Wembley e Nou Camp. Uno stadio bello, molto bello. Non all’avanguardia con i tempi e impossibile da ammodernare, secondo i criteri di modernità, stando alle valutazioni degli esperti. E quindi può andare in pensione in nome  dei tempi che vanno, di un futuro che chiede di essere affrontato con aggressività e senza paure. Premessa doverosa: le società di calcio per competere ai massimi livelli devono avere un loro stadio di proprietà. Senza stadio si resta al palo, lontani anni luce dagli altri competitor. Ma demolire San Siro è un colpo al cuore. Un sacrificio inutile se l’idea è realizzarci sulle  macerie un nuovo e avveniristico impianto che le due società dovranno dividersi. I costi iniziali saranno più bassi, ma poi saranno più bassi anche i ricavi complessivi da spartirsi. E dunque che senso ha anche dal punto di vista economico? Possibile che due società tanto grandi in una città tanto importante non riescano a costruirsi due distinti impianti sportivi?

 

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