Sanità: Fontana, Gallera e la favola del mago

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La bacchetta magica non ce l’hanno né Attilio Fontana, governatore della Lombardia, né Giulio Gallera, assessore regionale alla Salute. Ma è da loro che cittadini e operatori della sanità attendono risposte chiare, possibilmente esaustive, alla questione prioritaria degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate e, per estensione, alla rete ospedaliera del Varesotto: la mancanza di medici e infermieri. Situazione oramai nota, fonte di disagi e disservizi fino al punto da mettere a rischio l’efficacia dell’assistenza. Siccome la preoccupazione, anzi, l’allarme arriva proprio dai medici, dobbiamo ritenere che il problema sia prossimo a una sorta di punto di non ritorno, con tutte le gravi conseguenze del caso.
Fontana e Gallera sono ospiti, venerdì 22 giugno ai Molini Marzoli di Busto Arsizio (ore 18) della fondazione Carnaghi-Brusatori, che li ha invitati per relazionare sull’iter del famoso o fantomatico che dir si voglia ospedale unico, ma che finiranno inevitabilmente per affrontare il tema del momento, cioè la gestione, quasi impossibile, dei nosocomi. Con uno sguardo prioritario ai pronto soccorso e ad alcuni reparti in forte sofferenza proprio per le lacune quantitative degli organici.
Il tema è complesso, comprendiamo. Forse, nemmeno possedendo la bacchetta magica può essere risolto sic et simpliceter. Ma può essere affrontato senza le reticenze della politica, evitando di dissimulare la realtà o, peggio, di cambiarla per scampare alle critiche e attenuare le polemiche. Ci vuole coraggio per non guardare alle ricadute elettorali di alcune scelte impopolari quanto necessarie. La vicenda del punto nascita di Angera ne è l’esempio più lampante: tenuto aperto in vista delle urne contro ogni evidenza, ora è da chiudere o, bene che vada, da ridimensionare di molto.

Fontana e Gallera sono due politici seri, preparati e, fino a prova contraria, intellettualmente onesti. Non vengano a raccontarci la favola del mago, dicano come stanno le cose. Raccontino a che punto è il progetto dell’ospedale unico. Non promettano, spieghino. Ci sono i soldi? E se non ci sono, come pare non ci siano, lo ammettano in tutta tranquillità, così che non ci si debba illudere su una struttura di là da venire. E definiscano, loro assieme ai direttori generali e ai tecnici, un disegno gestionale sostenibile per Busto e Gallarate; adesso, non tra dieci anni, perché così non si potrà continuare per molto e i pazienti hanno bisogno di essere curati, oggi, in modo affidabile. I segnali che mandano i diretti interessati, cioè gli operatori, sono quasi inquietanti. Non è questo il momento per nascondersi dietro un dito. Tanto, prima o poi, la verità viene sempre a galla.

Fontana gallera sanità – MALPENSA24