Busto Grande: “La rotonda si farà, ma almeno restituite il Borri alla città”

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BUSTO ARSIZIO – «Ora almeno restituite il Borri alla città». Lo chiede Busto Grande che su Coop, rotonda e taglio dei tigli assume una posizione realistica. «Indietro non si può tornare. Però il sindaco Antonelli può fare ancora molto su questa partita». E intanto si muove il cantiere, ma anche Legambiente e la Voce della città. Il presidio annunciato è andato in scena questa mattina e concederà il bis anche in serata a partire dalle 18. E poi domani, domenica e via così per due settimane. All’incrocio tra viale Duca d’Aosta e via Mameli, i lavori di realizzazione della rotonda, andranno avanti e avranno anche un pubblico interessato. A spiegare le ragioni di un’opera secondo loro sbagliata, di un cambio di viabilità che in molti contestano.

Il fronte anti rotonda

Andrea Barcucci di Legambiente e Audio Porfidio della Voce della città non si arrendono davanti a camion, ruspe e provvisori new jersey in plastica. «Seguiremo i lavori passo dopo passo», spiega Porfidio. «Ma soprattutto incontreremo la gente, tanta e che anche questa mattina si è detta contraria all’intervento. Non solo. Vogliamo anche che chi ha davvero voluto quest’operazione esca allo scoperto. Mi riferisco all’ex sindaco Gigi Farioli e all’ex assessore Gianpiero Reguzzoni. Devono venire qui, prendersi le loro responsabilità e parlare con la gente». Niente azioni eclatanti, ma presidio: «Non possiamo stare zitti. Stanno rovinando uno dei viali più belli d’Italia. Non possiamo accettarlo. Nemmeno a Milano lungo corso Sempione fanno le rotonde, eppure di supermercati ce ne sono moltissimi anche lì».

Busto Grande contro tutti

Né con la maggioranza «perché troppo supina davanti a quest’opera». Né con le minoranze in consiglio, «perché sull’argomento non ha argomenti e poi stiamo parlando della Coop». E neppure con Legambiente e Voce della città, «perché le loro proteste sono folcloristiche e fuori tempo». Loro sono Busto Grande e sui lavori delle rotonda hanno le idee chiare. «Questa maggioranza ha ereditato l’opera dalla giunta precedente», spiega Matteo Sabba. «Però su certe temi dovrebbe essere più incisiva – dice Sabba – Oggi che quel brutto edificio grigio cemento è eretto bisogna pensare a “salvare il salvabile”». E secondo il portavoce di Busto Grande il sindaco Emanuele Antonelli deve garantire una serie di cose. «Che il muro di divisione tra il supermercato e il Borri venga ricostruito con le stesse caratteristiche di prima; che la portineria, crollata dopo 126 anni e casualmente durante i lavori, venga ripristinata e che i lavori di miglioria sempre al calzaturificio, elemosinati dall’amministrazione precedente, vengano svolti nella maniera migliore». Insomma Sabba va sul pratico: ora che il danno è fatto, almeno evitare la beffa. Come? «Restituire il calzaturificio alla città ed evitare che l’area del Borri diventi il giardinetto della Coop».

 

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