Busto, centro sociale di Sant’Anna chiuso ma riscaldato: “Buttati 20 mila euro”

Sant'Anna centro sociale

BUSTO ARSIZIO – Come il deserto: fa caldo e non c’è nessuno. E’ il centro sociale di Sant’Anna, ormai chiuso da tempo, ma che nella stagione invernale, per via del riscaldamento centralizzato del quartiere, viene scaldato ugualmente. Uno spreco di energia e di denaro. A denunciare quanto accade sono i cittadini.

A rispolverare la questione del centro sociale è uno dei responsabili del comitato di Sant’Anna, Ivan Forestieri: «Non ha senso investire soldi per il consumo del riscaldamento di locali chiusi. So che sono stati spesi 20mila euro per i consumi. Piuttosto che sistemino la struttura e diano in affitto i locali. In campagna elettorale le proposte non sono mancate. Dopo di che non si è saputo più nulla».

Eppure le idee non mancano per riaprire il centro sociale, magari per ospitare lo studio del medico di base, ma anche un’infermiera e una pediatra. Figure sanitarie che sarebbe moto utile vista l’elevata presenza di anziani e bambini.

Questo è quanto vorrebbero i residenti di Sant’Anna perora rinascere il loro centro sociale, che quest’anno è rimasto chiuso. E per di più sempre con il solito problema: il riscaldamento funzionante.  «Con l’attuale amministrazione ci piacerebbe dialogare come avveniva con la precedente – lamenta Francesco Cascio del comitato quartiere – e con la quale si era programmato un intervento di 400 mila euro che avrebbe previsto un piano adibito completamente alla sanità e con la presenza di un medico, di un’infermiera e di una pediatra e una parte della struttura destinata a soddisfare  una serie di esigenze di socialità. Pare che questo progetto sia finito in un cassetto e che ora l’intenzione sia quella di portare qui una guardia medica. Le nostre non sono solo esigenze di natura sanitaria, ma anche sociale».

Un rione senza pediatra

Dunque quello che chiedono gli abitanti di Sant’Anna è  un’aula magna, dove poter effettuare riunioni condominiali. Il 70 per cento del rione si articola nel super condominio con 600 appartamenti. Dunque è importante avere un luogo dove incontrarsi per discutere i problemi e le iniziative da proporre. Oltre che per ospitare assemblee di quartiere, attività ricreative e iniziative delle scuole. Accanto a questa destinazione ci starebbe bene il medico di base. «L’attuale è prossimo alla pensione e il nostro timore e che, senza un posto dove mettere lo studio, il quartiere possa rimanere sguarnito.

Insomma il dibattito sull’utilizzo della palazzina di via Stoppani si riaccende, poiché gli abitanti non vogliono rassegnarsi davanti a quelle porte che sono state chiuse definitivamente da quest’anno.

Centro sociale Sant’Anna – MALPENSA 24