SARONNO – Risarcimenti anche 20 volte superiori a quelli riconosciuti in primo grado dal Tribunale di Busto Arsizio. E’ quello che hanno chiesto oggi, giovedì 4 marzo, gli avvocati delle parti civili costituite nel processo d’Appello contro Leonardo Cazzaniga (nella foto), l’ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno, che si definiva ‘angelo della morte‘ ed e’ stato condannato in primo grado all’ergastolo con isolamento diurno per 3 anni, per aver dato farmaci letali a 12 pazienti. Lo riporta l’Agi.
Opsedale e Asst sono responsabili
Nell’udienza che si e’ tenuta oggi davanti alla corte d’Assise d’Appello, presieduta dalla giudice Giovanna Ichino, a parlare sono stati proprio gli avvocati delle famiglie dei pazienti morti a seguito del cosiddetto ‘protocollo Cazzaniga’. La prima richiesta fatta ai magistrati di secondo grado e’ di riconoscere la responsabilita’ civile del nosocomio e della relativa Asst, per i danni anche non patrimoniali cagionati alle famiglie dei pazienti uccisi.
Risarcimenti di 20 volte superiori
L’avvocato Fabio Gualdi, nel suo intervento, si e’ infatti richiamato ad una sentenza della Cassazione sezioni unite del 2019, la quale recita: «Lo Stato o l’ente pubblico risponde del danno cagionato a terzi dal fatto penalmente illecito del dipendente anche quando questi abbia approfittato delle sue attribuzioni ed agito per finalita’ esclusivamente personali, egoistiche o estranee a quelle dell’amministrazione di appartenenza». Ad andare piu’ nello specifico delle somme e’ stato l’avvocato Elio Giannangeli, che difende la famiglia Ferrazzi, e che ha sottolineato davanti alla Corte come le cifre comprese tra i 12 e i 15 mila euro, previste dal tribunale bustocco, non siano sufficienti a riparare i danni. In base alle tabelle dei danni non patrimoniali del tribunale di Milano, invece, i risarcimenti si aggirerebbero attorno ai 330 mila euro per ciascun familiare.
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