Spaccio nei boschi tra Sesto e Vergiate: preso a Somma l’ultimo pusher ricercato

carabinieri gallarate

VERGIATE – Si è chiusa nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 settembre l’operazione Boschi Sicuri condotta dai militari della compagnia di Gallarate, guidati dal capitano Matteo Russo. I militari gallaratese, in particolare di Sesto Calende e Vergiate, coordinati dalla procura bustocca, avevano dato il via alla “pulizia” dell’area boschiva in questione lo scorso 10 giugno.

Preso a Somma l’ottavo pusher

La zona, rimasta sicura sino a inizio 2020 era stata presa di mira da una banda, organizzata come una multinazionale dello spaccio, di spacciatori marocchini e italiani. I vertici del sodalizio contavano 8 componenti. Il 10 giugno scorso erano stati fermati i primi 5 pusher: in manette erano finiti due italiani di 42 e 47 anni, entrambi pregiudicati e tre cittadini marocchini, di 20, 31 e 28 anni. Tre giorni dopo erano stati arrestati altri due componenti della banda: due marocchini di 33 e 25 anni. All’appello mancava però l’ottavo uomo, una sorta di primula rossa, arrestato nella notte in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Busto Arsizio Luisa Bovitutti.

Smantellata tutta la banda

Si tratta di un giovane marocchino di 22 trovato in un’abitazione di Somma Lombardo insieme ad alcuni tossicodipendenti. Il giovane è in carcere a Busto a disposizione dell’autorità giudiziaria: sarà sentito dal Gip nelle prossime ore. L’operazione Boschi Puliti, elogiata pubblicamente dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha permesso di smantellare un vero e proprio supermercato della droga. L’attività di spaccio “apriva al pubblico” alle 10.30 e andava avanti con orario continuato sino alle 20.30. Sette giorni su sette. La banda riforniva una media di 70 clienti al giorno (l’attività si è attenuta soltanto durante il lockdown riprendendo subito dopo la riapertura). I carabinieri hanno effettuato 18 sequestri di droga di ogni genere: hashish, cocaina, marijuana ed eroina. Il cliente prenotava la dose con una chiamata o un messaggio allo spacciatore di fiducia. Veniva fissato un appuntamento, l’acquirente si fermava restando in auto mentre il cavallino di turno gli consegnava lo stupefacente incassando il denaro. In alcune occasioni il cliente arrivava in auto, ordinava alla vedetta che incassava il pagamento e consegnava la droga dopo essere andato a prenderla nel fitto della boscaglia.

Spacciatori armati di machete

La banda era molto ben organizzata e pericolosa, tanto che uno dei componenti girava armato di machete (i carabinieri in un’occasione sono riusciti a sequestrarlo e l’uomo ha tentato di rubarne un secondo). L’arma veniva utilizzata all’occorrenza anche per intimorire gli ignari cittadini che si addentravano nel bosco per una passeggiata disturbando l’attività di spaccio.

Supermarket della droga nei boschi tra Vergiate e Sesto. Maxi blitz: 5 arresti

sesto calende vergiate spaccio – MALPENSA24